Realtà Virtuale nella medicina: l'utilizzo terapeutico
La realtà virtuale nella medicina si sta diffondendo per l’utilizzo terapeutico, prima era soprattutto legata al mondo dell’intrattenimento e dei videogiochi, ma ora ci sono applicazioni della realtà virtuale nel mondo medico. Negli ultimi mesi infatti, i visori di Virtual Reality sono stati utilizzati per la riabilitazione fisica, per la gestione del dolore e al fine alleviare il disturbo da stress post-traumatico. Negli Stati Uniti, ricercatori e medici affermano che la realtà virtuale sta mostrando grandi promesse per la terapia di recupero fisico e per far tornare all’attività regolare muscoli e parti del corpo danneggiate.
Il primo beneficio della realtà virtuale nella medicina è quello di riuscire a creare nuovi orizzonti e possibilità per i pazienti. “Come dovrei preparare il mio corpo dopo un intervento? E ho la motivazione giusta per impegnarmi anche una volta uscito dall’ospedale? La tecnologia VR può aiutare, sia riproducendo esattamente quello che dovrebbe essere il movimento fisico richiesto, sia fornendo una motivazione aggiuntiva per fare l’esercizio” ha detto al New York Times il dottore Brennan M. Spiegel che sta portando avanti la ricerca in un istituto di Los Angeles. L’arrivo della pandemia, e la conseguente diffusione di visite virtuali e di prodotti per la telemedicina, sta contribuendo a far conoscere i vantaggi della realtà virtuale nella medicina e a scopo terapeutico a una vasta gamma di persone. “È semplicemente molto più divertente dei tradizionali esercizi di riabilitazione e ha questa straordinaria capacità di stimolare il cervello umano in modi che altri media audiovisivi non possono fare” spiega Spiegel.
Fra le startup in ascesa in questo settore c’è XRHealth, con sede a Boston. I pazienti, dopo una videochiamata con un fisioterapista fornito dalla compagnia, ricevono a casa un visore di realtà virtuale a scopo terapeutico. In base alle necessità, viene scelto uno degli otto programmi attualmente offerti dall’azienda e le istruzioni per utilizzarlo al meglio. Il paziente può modificare i programmi utilizzando un controller oppure spostando gli occhi quando indossa gli speciali occhiali. Fra le opzioni ecco Balloon Blast, in cui il paziente deve scoppiare palloncini con una spada virtuale in ogni mano. In questo modo i muscoli del braccio e della spalla fanno movimenti utili per la riabilitazione; esercizi simili sono pensati per altre parti del corpo. Inoltre, ci sono programmi mirati per ridurre lo stress, come quello con la meditazione guidata mentre si cammina in una foresta, molto utile per chi ha problemi alle gambe e per la salute mentale dei pazienti. Gli iscritti a XRHealth pagano circa 150 euro al mese per il visore e per due appuntamenti di terapia fisica con un esperto.
Non tutti i programmi offerti per la riabilitazione con la realtà virtuale sono giochi: alcuni consentono al paziente di praticare virtualmente delle attività che potrebbero avere difficoltà a fare nel mondo reale, come fare la spesa o lavare i piatti. In seguito ai primi promettenti risultati, una ricerca specifica sull’utilizzo di questa innovazione che porta la realtà virtuale nella medicina, ha dimostrato che è più efficace dei programmi tradizionali. “Questo non significa che la tecnologia è perfetta, perché ci sono ancora molte cose che non sappiamo. Dobbiamo considerare lo svantaggio di una mancanza di contatto personale con i terapeuti” precisa Spiegel. Occorre quindi studiare come l’attività di un paziente nel mondo virtuale si traduca in migliori prestazioni nella realtà. Uno dei grandi vantaggi di questa terapia è che può fornire un flusso di dati specifici al medico e al paziente su quanto spesso e quanto bene il paziente ha eseguito ogni esercizio e dove sono necessari aggiustamenti. In attesa delle necessarie approvazioni, i visori di Virtual Reality sono pronti ad aiutare i pazienti.
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