Dopo un viaggio di sette mesi, il rover della Nasa “Perseverance” è atterrato con successo sul Pianeta Rosso ed ha inviato la sua prima immagine da Marte. Direttamente della superfice, aprendo una nuova epoca nella storia dell’esplorazione spaziale. Un rotta lunga 203 giorni e ben 472 milioni di chilometri percorsi. Ed ora è il momento di iniziare a testare lo stato di salute del rover. Poiché la missione del rover Perseverance segna un primo passo ambizioso nello sforzo di raccogliere campioni di Marte e riportarli sulla Terra.
Le migliori foto di Marte da Perseverance
Nel 2026 su Marte sarà inviato un altro mezzo, dotato di bracci robotici i cui prototipi sono stati realizzati dalla sede di Leonardo di Nerviano, in provincia di Milano, che avrà l’incarico di recuperare i campioni lasciati da Perseverance sul Pianeta Rosso. La terza parte del programma spaziale Mars Sample Return consisterà nel “trasporto” sulla Terra della capsula con i campioni.
Un grande contributo a questa fase della missione spaziale sarà fornito da Thales Alenia Space, società partecipata proprio da Leonardo. E una volta giunto a noi il suolo marziano? Si procederà con le analisi, che permetteranno di avere indicazioni precise sulla composizione del suolo e dell’atmosfera di Marte.
Il rover studierà la roccia e il sedimento dell’antico letto del lago e del delta del fiume di Jezero per caratterizzare la geologia e il clima passato della regione, una parte fondamentale della sua missione.
La prima immagine da Marte di Perseverance è arrivata dopo “sette minuti di terrore”. La delicatissima manovra con la quale il vettore è passato da 20 mila a zero chilometri orari. Si è aperto quindi il paracadute e il robot, delle dimensioni di un’automobile, ha iniziato alle 21:55 italiane la sua avventura alla ricerca di indizi di vita. Costata tre miliardi di dollari, la missione durerà due anni e, oltre a cercare di rispondere a domande chiave sulla storia e l’evoluzione di Marte, ha lo scopo di porre una pietra miliare sulla strada verso l’obiettivo di trasportarvi un giorno esseri umani.
Incontenibile la gioia degli ingegneri del laboratorio di Pasadena al momento del “touchdown”. In passato solo metà dei tentati atterraggi su Marte sono riusciti e quello di Perseverance è stato il più rischioso mai tentato.
Su Jezero, un bacino largo 45 chilometri appena a Nord dell’equatore marziano, il rover robotico più sofisticato mai costruito dalla Nasa esaminerà rocce vecchie di 3,6 miliardi di anni alla ricerca di “biofirme” e tracce di vita organica.
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