Prenotare la spiaggia libera. L’avreste mai immaginato? Ma il post coronavirus impone anche questo. Il meno dei mali a pensarci. E se poi c’è già un app perché non approfittarne. Del resto già alcune (poche) spiagge molto gettonate sono state contingentate al numero di ingressi. A prevedere con largo anticipo alla soluzione ci ha pensato tre anni fa da un ragazzo di Cattolica, Alberto Parma. L’app per prenotare la spiaggia libera si chiama BeachAround e permette agli utenti di riservare il proprio posto in oltre 7 mila stabilimenti balneari in tutta Italia.
Utilizzare il servizio è molto semplice. Per trovare e prenotare la spiaggia libera è sufficiente compilare il modulo presente in homepage indicando la località a cui si è interessati e, opzionalmente, il nome di uno stabilimento. Ci sono filtri per selezionare la spiaggia a piacimento. Una sorta di Booking in soldoni. Per ogni struttura sono indicati servizi offerti, coordinate geografiche e recapito telefonico. E se ci sono delle attività non ancora conosciute nella spiaggia ogni utente può contribuire ad aggiornare il database selezionando l’opzione “Aggiungi Spiaggia” in alto a destra. In stile Waze insomma.
Ma BeachAround non si occupa solo di spiagge. Sul sito è infatti disponibile anche la sezione “Hotel”, nella quale è possibile richiedere un preventivo agli alberghi aderenti. Per il momento sono sette. Due a Gabicce Mare, in provincia di Pesaro e Urbino, gli altri cinque nella Riviera romagnola, tra Riccione, Cattolica e Rimini. Piuttosto rigorosi i requisiti da rispettare. Trovarsi a meno di 500 metri dal mare. Avere convenzioni con uno o più stabilimenti balneari. Garantire un prezzo vantaggioso agli utenti interessati. Vantare di un’ottima reputazione e una buona relazione tra qualità e prezzo.
In realtà prenotare la spiaggia libera con l’app in questo momento coinvolge solamente strutture balneari. Ma se il numero chiuso deve essere rispettato dalle spiagge del demanio pubblico?
“Siamo in contatto con Comuni e Regioni per erogare anche questo servizio – racconta l’ideatore dell’app “l’idea sarebbe quella di fissare un tetto massimo di ingressi sulla base dello spazio a disposizione e gestire i flussi con QR Code da esibire sia in entrata che in uscita a un responsabile della spiaggia. Abbiamo però incontrato opinioni contrastanti, in quanto alcuni amministratori vorrebbero riservare questa possibilità ai locali, altri ai turisti. Ma sarebbe per noi molto complicato effettuare simili distinzioni. Ad ogni modo, ci stiamo dando da fare. Di certo, complice il coronavirus, non ci aspettavamo un riscontro simile in così breve tempo, ma ci auguriamo che BeachAround possa essere utilizzata allo stesso modo anche nei prossimi anni”.
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