Parlare con chi non c’è più, un software di Microsoft potrebbe permetterlo

Avreste mai pensato di poter interagire e parlare con chi non c’è più? Con una persona morta? Ebbene Microsoft vuole creare un software che riesca a simulare la personalità di un vero essere umano e consentire di parlare come fosse vivo. L’azienda di Redmond avrebbe quindi depositato un brevetto negli Stati Uniti per consentire ad un programma, un chatbot, di parlare come una persona vivente, copiando stili e schemi di comunicazione.

I chatbot sono software già utilizzati dalle aziende come risposta automatica e assistenza ai clienti. Il programma, che richiama scenari simili alla serie tv distopica Black Mirror, attingerebbe alle informazioni private, ai dati sociali, al materiale relativo ad una data persona accessibile tramite Pc, smartphone e social network. Il brevetto, se mai dunque venisse applicato, implicherebbe anche problemi di protezione di dati personali.

Per parlare con chi non c’è più secondo la descrizione del brevetto, implica: “in alcuni aspetti, è possibile accedere ai dati sociali (ad esempio, immagini, dati vocali, post sui social media, messaggi elettronici, lettere scritte, ecc.) Sulla persona specifica. I dati sociali possono essere utilizzati per creare o modificare un indice speciale nel tema della personalità specifica della persona stessa”.

E’ un’idea in qualche modo già messa in campo da Microsoft circa cinque anni fa quando ha lanciato Tay, un chatbot per Twitter che doveva simulare una teenager. Un esperimento di Intelligenza artificiale che aveva come obiettivo quello di avviare e sostenere conversazioni con i millennial. Ma l’esperimento è durato solo poche ore, un lasso di tempo in cui Tay ha imparato il razzismo, a inneggiare a Hitler e a fare avance agli interlocutori. A quel punto è stata spenta.


Parlare con chi non c’è più, un software di Microsoft potrebbe permetterlo - Ultima modifica: 2021-01-07T15:33:26+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

Recent Posts

BlueIT Innovation Hub: il luogo dove l’innovazione prende forma, mettendo la persona al centro

BlueIT ha inaugurato il suo Innovation Hub nel cuore della Campagna Cremasca. La sede è…

19 ore ago

Asus Zenbook A14: il laptop AI-ready che pesa meno di un chilo

Lo Zenbook A14 è il nuovo ultraleggero firmato ASUS: design in Ceraluminum™, prestazioni AI con…

2 giorni ago

DolphinGemma: g’AI di Google che decifra il linguaggio dei delfini

Google lancia DolphinGemma, un'Ai rivoluzionaria capace di decifrare il linguaggio dei delfini, aprendo nuove prospettive…

4 giorni ago

OpenAI vuole aprire un social: la sfida di Sam Altman ad Elon Musk

OpenAI vuole costruire un social network simile a X. Sam Altman mira a fondere intelligenza…

4 giorni ago

Spoofing, cos’è il nuovo attacco hacker

Dalle email ai call center fasulli, cresce l’uso dello spoofing per truffare utenti e aziende.…

6 giorni ago

HP guida la trasformazione del futuro: AI e personalizzazione per il nuovo paradigma tecnologico

HP ridisegna il futuro del lavoro con l’AI: nuove soluzioni personalizzate migliorano la relazione con…

1 settimana ago

Digitalic © MMedia Srl

Via Italia 50, 20900 Monza (MB) - C.F. e Partita IVA: 03339380135

Reg. Trib. Milano n. 409 del 21/7/2011 - ROC n. 21424 del 3/8/2011