Elon Musk, co-fondatore e presidente dell’organizzazione che si occupa di intelligenza artificiale senza scopo di lucro che si chiama OpenAI, ha annunciato pubblicamente di aver creato un sistema AI in grado di imparare a portare a termine un compito dopo aver visto una sola dimostrazione di quella stessa operazione, ma riprodotta in un ambiente simulato.
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Il nuovo sistema robotico di OpenAI potrebbe quindi lasciare l’umanità senza parole, infatti, non solo è in grado di replicare con successo i comportamenti umani, ma è in grado di farlo dopo una sola dimostrazione di una determinata attività.
La società di ricerca Open AI, ha utilizzato due reti neurali separate per sviluppare il suo sistema di apprendimento ad imitazione di un singolo.
La prima, una rete visuale, analizza un’immagine ottenuta dalla videocamera del robot per determinare la posizione degli oggetti nella realtà (nell’esempio video di OpenAI, gli oggetti sono blocchi di legno su di un tavolo). La rete è in grado di ripetere l’azione anche se non ha mai visto prima né il tavolo né i blocchi di legno. Invece, i ricercatori hanno addestrato il sistema attraverso centinaia di migliaia di immagini simulate, le quali comprendevano diverse intensità di luce, di struttura e di oggetti.
La seconda, invece, è una rete di imitazione, la quale determina l’intento di un compito osservando una dimostrazione umana per mezzo di una simulazione virtuale, imitando l’attività nell’ambiente reale. Questa rete è stata addestrata sulla base migliaia di dimostrazioni virtuali, ma nessuna di queste aveva avuto luogo nella realtà.
Nel momento in cui al sistema è stato richiesto di imitare una dimostrazione simulata della realtà, il sistema è stato capace di farlo dopo aver visto la dimostrazione una sola volta. Inoltre, il sistema è stato in grado di completare l’attività nonostante i parametri di partenza non fossero corrispondenti. Ad esempio, non è stato necessario che i blocchi si trovassero nella stessa posizione riprodotta nella dimostrazione per far sì che il sistema sapesse come impilarli. Nel momento in cui un blocco blu è stato posto sopra un blocco bianco nella dimostrazione, il sistema ha replicato quel compito, anche se le posizioni di partenza dei blocchi non erano identiche.
A differenza di molti altri progetti che vedono coinvolto Musk, OpenAI è un’organizzazione no-profit. Il suo scopo non è quello di guadagnare, ma di sostenere e guidare l’innovazione dell’AI.
Nel mese di dicembre, l’azienda ha lanciato Universe, una piattaforma open source in cui gli utenti avevano la possibilità di allenare e misurare l’AI utilizzando giochi, browser web e vari software. In sostanza, la piattaforma dà all’AI la capacità di replicare il modo in cui gli esseri umani utilizzano i computer, consentendo agli sviluppatori di addestrare i loro sistemi per completare qualsiasi compito che gli esseri umani possano svolgere, purché si basi su un computer.
Ora OpenAI ha presentato Roboschool, un software open-source per la simulazione dei robot. Dispone di una dozzina di ambienti in cui gli utenti possono testare i loro robot ed è integrato con OpenAI Gym, un toolkit che consente agli sviluppatori di dare e ricevere feedback sul proprio lavoro, attraverso una comunità online a supporto dello sviluppo dell’AI.
Al di là di OpenAI, i ricercatori stanno già trovando modi per insegnare ai robot di fare tutto, dal leggere al sognare. Hanno creato sistemi AI che possono imparare da soli e anche quelli che possono insegnare a vicenda. L’educazione viene reinventata da zero per poter soddisfare le esigenze di questa nuova tecnologia, e man mano che le nostre controparti meccaniche diventano sempre più intelligenti, le nostre vite saranno via via più facili, sicure e forse anche un po’ più divertenti.
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