Neuralink di Elon Musk collega il cervello all’intelligenza artificiale

Presentato al mondo il primo grande e ambizioso progetto di Neuralink, la start-up fondata da Elon Musk che si occupa di neurotecnologie.

Elon Musk è di certo una delle figure più carismatiche dei nostri tempi: appassionato di tecnologie, imprenditore, multi-miliardario icona del settore delle auto elettriche ibride e simbolo della privatizzazione dei viaggi nello spazio.

Un solo uomo, mille idee: oltre alle automobili elettriche di lusso, il nome di Musk è legato a tanti altri ambiti innovativi, come la realizzazione di una rete di tunnel sotterranei per ottimizzare la viabilità di Los Angeles, o ancora la ribalta del progetto del treno superveloce hyperloop, senza dimenticare le ambizioni dei viaggi privati nello spazio della sua compagnia Space X.

Eppure, Musk ha ancora un asso nella manica: si chiama Neuralink, ed è una società fondata dal famoso imprenditore sudafricano, che studia il modo di realizzare interfacce molto speciali.

Dopo quasi due anni di grande mistero, i piani di Neuralink escono allo scoperto durante un evento di presentazione tenuto martedì 16 luglio.

Il dispositivo per collegare il cervello ai computer

Quando si parla di intelligenza artificiale, in molti pensano ad un futuro lontano in cui i robot saranno in grado di fare cose oggi solo immaginabili, mentre tanti altri temono che gli stessi potranno avere la meglio sull’uomo schiavizzandoli.

A questa seconda categoria appartiene anche Elon Musk, che ha però trovato un modo – a suo dire – di non lasciare l’uomo indietro rispetto agli sviluppi delle intelligenze artificiali.
La soluzione starebbe nel riuscire a collegare i due mondi: esseri umani e software possono essere combinati per ottenere risultati incredibili.

Per questo motivo, la Neuralink sta effettuando ricerche approfondite per mettere in correlazione il cervello umano con i dispositivi tecnologici.

E sembra che i risultati siano piuttosto incoraggianti: sebbene gli sviluppi siano ancora in fase di test sui ratti, pare che la società sia riuscita a trovare un modo per “leggere” la mente delle persone.

Il sensore N1 messo a punto per lo scopo, è dotato di cavi minuscoli del diametro inferiore a quelli di un capello umano – nell’ordine dai 4 ai 6 μm – , e riesce a intercettare l’attività neurale, dopo essere impiantato all’interno del cranio.

Le caratteristiche di questo sistema, in teoria, riescono a superare i limiti degli impianti attuali, essendo dotati di “thread” più sottili ma in grado di trasportare una maggiore quantità di dati, e con una flessibilità superiore che riduce il rischio di provocare danni cerebrali.
Il neurochirurgo Matthew McDougall, a capo della ricerca, ha spiegato che nel breve termine questo tipo di applicazione potrebbe essere d’aiuto ai pazienti affetti da gravi patologie, come la paralisi completa. Il sistema, attraverso l’installazione di 4 impianti Neuralink, ha l’ambizioso obiettivo di aiutare queste persone a controllare smartphone e computer, grazie al dispositivo in grado di leggere i comandi del cervello.

Per il momento i test sono condotti solo su topi da laboratorio, ma Elon Musk si è lasciato sfuggire che applicazioni incoraggianti sono state effettuate anche su una scimmia, che è riuscita a governare un computer solo con la mente.

Nel frattempo, la Neuralink è in attesa dell’approvazione della Food and Drug Administration, per avviare la sperimentazione clinica sull’uomo già a partire dal 2020.


Neuralink di Elon Musk collega il cervello all’intelligenza artificiale - Ultima modifica: 2019-07-18T06:39:51+00:00 da Maria Grazia Tecchia

Giornalista, blogger e content editor. Ha realizzato il sogno di coniugare le sue due più grandi passioni: la scrittura e la tecnologia. Esperta di comunicazione online, da anni realizza articoli per il web occupandosi della tecnologia a più livelli.

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