Microsoft ha rivelato che lo storage di cloud pubblico Azure si è trovato ad affrontare dei problemi in molte regioni di data center dislocate in tutto il mondo. Altri servizi sono stati coinvolti a causa degli errori nel sistema di archiviazione.
Il 15 marzo sulla pagina ufficiale Azure è stato postato questo comunicato:
“I clienti che si avvalgono del servizio di storage potrebbero ricevere delle notifiche di errore durante l’esecuzione delle operazioni di gestione dei servizi, come ad esempio il creare, l’aggiornare e il cancellare risorse ospitate in alcune aree specifiche. Anche altri servizi che si basano sullo storage potrebbero incorrere in problemi causati da questo malfunzionamento. Inoltre, un sottogruppo di clienti negli Stati Uniti orientali potrebbe non essere in grado di accedere al proprio account di storage. Gli ingegneri incaricati alla risoluzione del problema hanno individuato una possibile soluzione e stanno rimediando al guasto”.
Delle 28 aree geografiche di riferimento di data center, almeno 26 avrebbero riscontrato errori nelle procedure di archiviazione, secondo la pagina officiale di Microsoft Azure facendo sì che i clienti si siano ritrovati impossibilitati a creare delle nuove virtual machines (VMs).
Il tempo di inattività di Azure è arrivato poche settimane dopo che altri servizi – come Amazon Web Services (AWS) – sono stati colpiti da un guasto S3, che ha portato al down di ulteriori servizi ad essi collegati. Il tempo di inattività ha inoltre colpito Docker, Medium, Slack, e la U.S. Securities and Exchange Commission, tra gli altri, da parte di AWS la questione è stata imputata ad un errore umano. L’interruzione Azure intercorsa nel 2012 era durata più di mezza giornata.
L’interruzione di Microsoft avrebbe coinvolto anche il Visual Studio Team Services, tra le altre cose.
Dopo qualche ora la pagina di aggiornamento ufficiale annunciava che i servizi stessero operando normalmente e che lo staff ingegneristico avesse identificato l’errore in un software, come causa primaria del blocco. A seguito dell’applicazione di una patch il problema è stato risolto.
Al momento dell’aggiornamento figuravano ancora problemi nella zona est degli Stati Uniti, in particolare, gli utenti riscontravano difficoltà ad accedere al proprio storage. E in una dichiarazione ufficiale da parte di Microsoft si leggeva:
“I clienti all’interno di questa regione geografica potrebbero incorrere in errori nel momento in cui provassero ad accedere alle proprie Virtual Machines. Gli ingegneri hanno identificato una potenziale causa dell’errore e si sono operati per indagare attivamente sulla natura del problema”.
In seguito anche alte piattaforme sono state coinvolte e gli utenti della Costa Est hanno riscontrato problemi con i servizi collegati direttamente allo storage: Azure Search, Azure Service Bus, Azure EventHub e Azure Stream Analytics. Ma i tecnici nel giro di poche ore sono riusciti ad identificare la singola unità danneggiata e si sono dedicati al ripristino della stessa.
Attualmente il problema dovrebbe essere in via di risoluzione e il ripristino di Azure è stato completato in quasi tutte le aree degli Stati Uniti coinvolte.
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