L’italiana Almerina Mascarello è la prima donna con una mano bionica che dispone della sensazione del tatto. L’intervento è stato eseguito al Policlinico Gemelli su tecnologia dell’Università di Pisa.
Le protesi robotiche hanno fatto passi da gigante nel corso degli anni, a partire dal secolo scorso e abbiamo raggiunto un punto in cui qualcuno con un arto artificiale è spesso altrettanto capace, e in alcuni casi anche più capace, di una persona con braccia e gambe naturali; tuttavia, le protesi sono da sempre prive di un aspetto molto importante che è il senso del tatto offerto dalla pelle umana. Tutto ciò potrebbe cambiare grazie a un’incredibile svolta che ha permesso a una donna con una mano bionica di sentire davvero la sensazione del tatto.
Almerina Mascarello, 55 anni, ha perso la mano sinistra e parte dell’avambraccio in un incidente più di vent’anni fa ed è stata scelta come uno dei soggetti sottoposti a test medici per un nuovo tipo di protesi, una mano bionica, che trasmette la sensazione del tatto a chi la indossa. Sorprendentemente, la nuova protesi sembra funzionare in maniera eccezionale.
I ricercatori hanno equipaggiato la Mascarello con l’arto artificiale, che permette un movimento completo delle dita ed è fornito di falanghi morbide e tattili, e di uno zaino da indossare che contiene un piccolo computer. Quando le dita della mano bionica toccano qualcosa, i segnali che generano vengono inviati al computer che poi elabora le informazioni e le trasmette al suo cervello tramite elettrodi collegati ai nervi del suo braccio.
In questo modo, Almerina Mascarello riesce a percepire se un oggetto è duro o morbido semplicemente toccandolo con la sua mano bionica e, in prove con gli occhi oscorati, è stata in grado di dire al team di ricerca come gli oggetti che stava toccando fossero al tatto. Questo è un risultato notevole, soprattutto considerando che la maggior parte degli esperimenti precedenti con protesi sensibili al tocco richiedevano hardware così grande da non poter essere portato fuori da un laboratorio.
“La sensazione è spontanea come se fosse la tua vera mano”, ha detto Mascarello alla BBC; “sei finalmente in grado di fare cose che prima erano difficili, come vestirti, metterti le scarpe, tutte cose banali ma importanti… ti senti completa.”
Ovviamente c’è ancora molto lavoro da fare per ottimizzare la tecnologia e ridurla ulteriormente in dimensioni, ma se i progressi dovessero continuare a questo ritmo sostenuto, un futuro in cui un arto artificiale agisce proprio come un arto vero potrebbe non essere molto lontano.
Questa storia è tutta italiana: la paziente è vicentina, l’intervento è stato eseguito al policlinico Gemelli di Roma e la protesi della mano è stata sviluppata a Pisa, dai ricercatori della scuola superiore Sant’Anna. L’intervento è stato effettuato nel giugno del 2016 ma la notizia è arrivata solo ora, quando cioè i medici hanno avuto tutte le necessarie conferme dell’esito positivo dell’intervento.
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