iPhone ecologico, nel futuro di Apple materiale 100% riciclato

Per Cupertino l’ambiente è in cima ala priorità in ogni azione e questo non è un segreto di Pulcinella. Ma durante l’evento VivaTech 2021 il Ceo di Apple Tim Cook è andato ben oltre. Confermando quanto l’azienda miri a realizzare i futuri iPhone utilizzando interamente materiali riciclati. Vedremo quindi prossimamente un iPhone ecologico? Presto a dirsi.

Di fatto Cook ha ricordato che Apple è già un’azienda a emissioni zero, visto che utilizza energia rinnovabile per la maggior parte delle sue operazioni interne, tuttavia, prevede di rendere il suo intero ecosistema, dalle catene di approvvigionamento agli utenti finali, carbon neutral nei prossimi nove anni. Obiettivo quindi entro il 2030 quello della sostenibilità ambientale totale.

Ed a tal proposito Apple ha già qualcosa di cui vantarsi nel ridurre al minimo i danni ambientali. Ad esempio, il 40% dell’alluminio utilizzato nella produzione di Mac viene riciclato. Così come il 98% delle terre rare della serie iPhone 12. Come parte della sua preoccupazione per l’ambiente e per ridurre la sua impronta di carbonio, l’azienda ha rimosso il caricabatterie dalla consegna degli smartphone.

iPhone ecologico, a monte un altro problema

Il pensiero di iPhone ecologici, quindi prodotti con materiali riciclati, si fa strada anche per un motivo prettamente industriale. Hon Hai Precision Industry Co. (Foxconn), il più grande produttore mondiale di elettronica a contratto e il principale partner di assemblaggio di iPhone di Apple, ha avvertito che la crisi globale dell’offerta di elettronica che ha colpito l’elettronica di consumo e le industrie automobilistiche peggiorerà questo trimestre.

“La carenza di componenti nel secondo trimestre sarà più grave che nel primo trimestre;” ha affermato il presidente Young Liu durante una teleconferenza. Ha inoltre ribadito un precedente avvertimento che il deficit potrebbe persistere fino al secondo trimestre del 2022. E che il suo impatto sull’attività dell’azienda non supererà il 10%.

Ma quali sono gli smartphone più green?

Fu Samsung nel 2008 a lanciare quello che viene riconosciuto con il pioniere degli smartphone green.  Parliamo dell’Evergreen SGH-A667, ancora disponibile sul mercato e che è composto al 70% da materiali facilmente riciclabili. Con la scatola, formata da carta riciclata con inchiostro a base di soia.

Dopo questo esperimento, Samsung lancia, nel 2009, il modello Blue Earth. Anche questo modello è ancora disponibile sul mercato e si contraddistingue per essere prodotto con plastica riciclata e senza l’aggiunta di additivi inquinanti. Per ricaricare la batteria questo smartphone è dotato di un mini pannello solare.

Passando ad analizzare modelli più recenti, troviamo il Reclaim SPH-M560. In commercio dal 2013, questo smartphone si caratterizza per essere composto da plastica riciclata e per ridurre al minimo l’utilizzo di tutte le componenti nocive per l’ambiente. In questo caso sia la confezione è riciclabile, e l’inchiostro con cui è stampato il libretto delle istruzioni è fatto interamente in soia.

Ed infine LG lanciava nel 2012 un modello ecologico che ha fatto registrare un grandissimo successo al momento della sua uscita. Il modello in questione si chiama LG Optimus G, e ancora oggi è molto in voga. Si tratta del primo telefono cellulare dotato della certificazione “Carbon free”, a testimonianza della grande quantità di materiali riciclabili presenti in questo device.

Insomma per l’iPhone ecologico c’è tempo ma i competitor si sono già mossi. Detto questo lode ad Apple per essere recentemente stata premiata come l’azienda tecnologica che provvede a fare i controlli più accurati sulla filiera dei fornitori di materie prime.

 


iPhone ecologico, nel futuro di Apple materiale 100% riciclato - Ultima modifica: 2021-06-22T11:52:10+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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