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L’intelligenza artificiale su chiavetta USB: Intel Neural Compute Stick 2

Intel ha lanciato la sua chiavetta USB di intelligenza artificiale di seconda generazione, Neural Compute Stick 2 che promette fino a otto volte le prestazioni del suo predecessore, nonostante le dimensioni compatte. Fa parte della strategia di Intel che mira collocare i suoi prodotti nel cuore dell’AI, rendendo lo sviluppo di nuovi machine learning e progetti e applicazioni di intelligenza artificiale molto più semplice.

Neural Compute Stick 2 cosa cambia rispetto alla prima versione

L’originario Neural Compute Stick ha scosso il mondo dei processori quando Intel lo ha lanciato a metà 2017. Incorporando un motore di elaborazione neurale dedicato in un dongle delle dimensioni di un’unità USB 3.0, quando collegato a un computer potrebbe aumentare notevolmente le prestazioni di deep learning rispetto alla tipica elaborazione della CPU e della GPU.

Questo Intel NCS 2 di seconda generazione mantiene la funziona precedente, ma ne aumenta la potenza di intelligenza artificiale. È ancora abbordabile, in vendita a $ 99, ma è drammaticamente più potente. All’interno si trova l’ultima generazione di Moveius Myriad X VPU di Intel, che offre un incremento di potenza otto volte maggiore rispetto al primo modello, nella stessa formulazione estetica. Inoltre, se si desidera più potenza, si può collegare più stick NCS 2 per realizzare un array più potente.

Intel risponde alle esigenze dell’intelligenza artificiale

Secondo Steen Graham, direttore generale di IoT Channels ed Ecosystem di Intel, Neural Compute Stick 2 risponde a una richiesta ben presente nell’intelligenza artificiale. Descritto come “AI nell’Edge”, si tratta di portare potenza di calcolo locale nei progetti di AI, sia che si tratti di computer vision o qualcos’altro, piuttosto che affidarsi all’elaborazione nel Cloud.

“La fotocamera è il sensore definitivo”, spiega Graham: Intel ritiene che il Neural Compute Stick 2 sia prezioso per tutti, dagli hobbisti che armeggiano con l’intelligenza artificiale, attraverso piccoli team di sviluppatori, alle grandi aziende che cercano sistemi di intelligenza artificiale su larga scala più efficienti dal punto di vista dei costi. Potrebbero essere utile per telecamere intelligenti, non solo per registrare, ma per identificare oggetti, o per droni con autopilota più intelligente o dispositivi industriali in grado di adattarsi alle situazioni

L’intelligenza artificiale va su una chiave USB: Intel Neural Compute Stick 2

L’intelligenza artificiale va su una chiave USB: Intel Neural Compute Stick 2

Parte dei miglioramenti riguarda il percorso dallo sviluppo alla distribuzione. Noto come “Intel AI: In Produzione” si tratta di un modo per portare i progetti sviluppati sul Neural Compute Stick 2 fino a un rilascio più diffuso o commerciale; ad esempio, è possibile scalare facilmente da un singolo VPU nell’NCS 2, fino a due su una scheda mini PCIe o fino a otto su una scheda PCIe. In alternativa, è possibile passare da VPU a uno dei sistemi FPGA Arria 10 di Intel, con una forma diversa, ma utilizzando lo stesso codice.

È la portabilità del codice su cui Intel sta puntando per mantenere forte l’interesse riguardo alla piattaforma Neural Compute Stick. La strategia consiste nel rendere il lavoro degli sviluppatori agevole: la prima inferenza potrebbe essere pronta “in pochi minuti”, promette Graham.


L’intelligenza artificiale su chiavetta USB: Intel Neural Compute Stick 2 - Ultima modifica: 2018-11-17T10:11:19+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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