Gli sviluppi delle stampanti 3D e le innovazioni in fatto di design delle protesi offrono nuove opportunità a milioni di persone che vivono senza un arto in tutto il mondo.
Solo negli Stati Uniti, vengono eseguite circa 200.000 amputazioni all’anno e i prezzi delle protesi varia dai 5.000 ai 50.000 dollari. Averne una può essere considerato un lusso.
Di solito per avere una protesi sono necessarie settimane, a volte mesi. Perché ognuna deve essere realizzata “su misura”.
Con la stampa 3D sarà possibile avere protesi per meno di 200 dollari e ognuno potrà progettare e stampare la propria. Inoltre, in media, una protesi dura circa 5 anni. Per i bambini che crescono e si muovono, le sostituzioni devono essere anche più frequenti. È facile pensare a come questa situazione sia impegnativa per le finanze di una famiglia. Inoltre è praticamente impossibile (almeno negli Usa, secondo un report della Cnn) trovare assicurazioni che coprano questi costi annuali.
Rendere le protesi più democratiche, realizzandole con la stampa 3D, porterebbe milioni di persone a beneficiare di questa tecnologia.
Nel prossimo futuro, saranno oggetti integrati nella vita di tutti i giorni.
Iniziative open source come The Enable Community Foundation (portata avanti da un team internazionale di volontari) permettono di creare la propria mano per circa 50 dollari.
Tecnologie di scansione del corpo come quella di Body Lans permette anche di creare modelli dall’aspetto naturale.
Gli sviluppi tecnologici provenienti dal mondo dell’innovazione portano a introdurre nuove abilità, sensori e algoritmi sofisticati con l’obiettivo di rendere sempre più naturali i movimenti (come mostrano i progetti portati avanti al Mit da Hugh Herr).
Le stampanti 3D stanno diventando compatibili inoltre con nuovi materiali, come il titanio leggero.
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