Richard Yu Chengdong svela i piani di Huawei
Dopo l’evento di presentazione dei nuovi Huawei P30 la scorsa settimana, Richard Yu, amministratore delegato della compagnia, ha raccontato la direzione futura dell’azienda alla redazione di GSMarena.
I nuovi top di gamma Huawei sono stati svelati solo una settimana fa: un concentrato di tecnologia, intelligenza artificiale e potenza dal punto di vista fotografico non bastano al leader nel settore degli smartphone, che pensa già al futuro.
Tante le domande rivolte a Richard Yu in merito ai prossimi progetti di Huawei, principalmente incentrate sulle caratteristiche di Huawei P30 e P30 Pro, ma anche sui dispositivi pieghevoli, la nuova connessione veloce 5G e qualche frecciatina alla concorrente di alto livello Apple.
Tra le prime questioni affrontate con Richard Yu vi sono le considerazioni sui nuovissimi Huawei P30 e P30 Pro, innanzitutto a proposito del tanto sbandierato “super” zoom.
Il CEO ha dichiarato che, vista la crescente domanda da parte dei consumatori di attenzioni più specifiche agli ingrandimenti adottati dai sensori fotografici degli smartphone, aggiungere uno zoom molto potente sui nuovi flagship era un passo naturale.
Quando gli viene fatto notare che, però, le nuove punte di diamante non hanno un autofocus integrato nella fotocamera anteriore, Yu risponde che, data la distanza piuttosto breve alla quale vengono scattati i selfie, un autofocus non è necessario, anche per non rovinare il design con un sensore aggiuntivo che deve rientrare in un notch più grande di quello effettivo.
L’aspetto su cui è meglio concentrarsi, secondo Yu e i suoi, è la potenza del sensore fotografico, che nel caso specifico arriva ad una risoluzione di 32 megapixel.
E a chi chiede spiegazioni sull’impossibilità di registrare video in 4K a 60 fps, il CEO spiega che i benefici di una risoluzione così alta sono visibili solo su uno schermo molto grande, il che non è il caso di uno smartphone che, peraltro, soffrirebbe a causa di ingombri della memoria troppo ingenti.
Quando il discorso si è spostato sui dispositivi pieghevoli, Yu ha affermato di trovarsi molto bene con Huawei Mate X tanto da usarlo come device principale per il lavoro, affiancato comunque da P30 Pro.
Sulle previsioni future, il CEO ha spiegato che nei piani di Huawei ci sono di certo altri smartphone pieghevoli, che dovrebbero vedere nel tempo una riduzione di prezzo fino ad assestarsi intorno alla fascia alta degli attuali e tradizionali top di gamma.
E aggiunge che, nei prossimi due anni, la metà dei dispositivi di Huawei potrebbe essere di tipo pieghevole: la società sembra al lavoro su uno smartphone pieghevole con dimensioni pari alla metà di un P30 Pro.
Nonostante gli ostacoli del governo statunitense, Yu si mostra piuttosto sicuro dell’avanzata tecnologia in campo da parte di Huawei: si tratta di uno dei principali player del 5G, e a giugno saranno resi disponibili i primi device che supportano il nuovo standard di connessione veloce. Si tratterà di Huawei Mate X e Huawei Mate 20 X, anche se inizieremo ad usare in via ufficiale la connessione 5G solo dal prossimo anno.
Non sono mancate piccole frecciatine alla competitor di Cupertino: quando è stato chiesto un parere sulla recente mossa di Apple di espandere l’offerta dei propri servizi, Yu ha risposto che è da un po’ che a livello hardware il brand della mela non innova, anche perché è difficile competere con Huawei.
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