L’auto di Google non potrà avere solo due pulsanti e uno schermo touch. Volante e vecchi controlli saranno obbligatori anche per le self drive car, almeno negli States
di Lino Garbellini
Dal 16 settembre però c’è un nuovo ostacolo nei piani di Google. Da quella data infatti è operativa una nuova regola del California Department for Motor Vehicles (Dmw) secondo cui, per poter circolare, le auto devono essere munite in ogni caso dei tradizionali comandi, volante e pedali compresi.
Il motore di ricerca quindi non potrà dotare i suoi veicoli solo di pulsanti come aveva preventivato, ma dovrà rendere disponibile anche un sistema di guida tradizionale destinato alle situazioni d’emergenza, quelle in cui l’automobilista riprende il controllo del mezzo.
Piccola e non convenzionale
Il prototipo mostrato da Google prima della direttiva del Department for Motor Vehicles è una biposto piccola e insolita: nessun volante, niente pedale dell’acceleratore e freno. Un veicolo progettato per operare in sicurezza e in modo autonomo, senza la necessità d’intervento umano.
La Google Car è un’auto semplice e funzionale in cui la velocità è limitata automaticamente a circa 40 km/h, un veicolo in grado però di muoversi grazie a sensori che eliminano i punti ciechi e software che possono rilevare oggetti in tutte le direzioni, basta premere un tasto e utilizzare lo schermo touch per seguire l’itinerario.
Ora, secondo il Wall Street Journal, per adattarsi alle nuove norme Google renderà disponibili anche dei controlli tradizionali aggiuntivi da impiegare sulle strade pubbliche.
Il Dmw ha chiesto anche a tutte le case automobilistiche – e i soggetti coinvolti nei progetti per la self drive car – un feedback riguardo alla nuova direttiva e alla sua ricezione.
Nella sua risposta Ron Medford (responsabile della sicurezza dell’auto di Google) ha specificato alcuni punti su cui il motore di ricerca è in disaccordo. In particolare l’azienda di Mountain View desidera che non compaiano nei report “gli incidenti che coinvolgono veicoli in modalità autonoma”, con l’intenzione d’escludere in particolare gli errori che si verificano quando a guidare è un automobilista.
La ragione di questa richiesta esiste: in tutta la storia dell’auto del motore di ricerca si conta infatti un solo incidente, dovuto a un errore umano.
Nessuna casa come partner
Le novità non finiscono qui, in maniera diversa da quanto era trapelato prima dell’estate Google non avrebbe più intenzione di portare la sua tecnologia su scala mondiale con l’aiuto di alcuni partner (fonte Quartz). Secondo i nuovi progetti il motore di ricerca vorrebbe realizzare una sorta di service con tecnologia d’eccellenza in grado di rendere le auto disponibili con un sistema tipo Uber. Una modalità, quella del service, che consentirebbe all’azienda tutti gli adattamenti necessari di volta in volta a un sistema legislativo e a una tecnologia in pieno sviluppo e fermento.
I Podcast hanno conquistato l'Italia, qui la lista dei migliori Podcaster Italiani in base al…
Le due startup italiane SWITCH e Wayla raccolgono fondi per rivoluzionare il trasporto urbano con…
Il report di NTT DATA esplora il divario tra innovazione AI e responsabilità, evidenziando l'importanza…
Microsoft ha presentato il Majorana 1, un chip quantistico topologico che punta a risolvere problemi…
L’intelligenza artificiale può simulare, comprendere e suscitare emozioni, creando un dialogo emotivo che richiede consapevolezza.…
Meta AI ha sviluppato una tecnologia per decodificare l'attività cerebrale in testo tramite reti neurali…
Via Italia 50, 20900 Monza (MB) - C.F. e Partita IVA: 03339380135
Reg. Trib. Milano n. 409 del 21/7/2011 - ROC n. 21424 del 3/8/2011