Arrivato ufficialmente in Italia da pochi mesi, Google Home è già riuscito a conquistare il cuore di quanti sognano una casa più smart: ecco cos’è e come funziona lo speaker intelligente di Mountain View.
Quando si parla di intelligenza artificiale, nonostante l’argomento sia più attuale che mai, spesso si tende a dimenticare che usufruiamo di questo moderno tipo di tecnologia tutti i giorni.
Un esempio lampante di intelligenza artificiale è anche l’assistente virtuale integrato nel nostro smartphone: quante volte ci capita di risolvere in fretta un task da fare perché ci affidiamo al maggiordomo tuttofare in veste digital?
È su questa scia che si basa il concetto degli speaker intelligenti, vale a dire quei dispositivi che possono aiutarci ad assolvere i compiti quotidiani in maniera più veloce e tecnologica.
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Oltreoceano gli assistenti virtuali sono stati integrati nella vita domestica già da qualche tempo, grazie alla diffusione di speaker intelligenti come Alexa di Amazon, Homepod di Apple, oppure Google Home, un prodotto dall’estetica piacevole che ben si addice nelle case moderne.
Sebbene soprattutto negli Stati Uniti sia diventato normale avere uno di questi gingilli per casa, da noi in Italia non possiamo proprio dire lo stesso. Finalmente, però, è giunto il momento anche per noi italiani di iniziare a beneficiare dei comodi servizi del sistema Google Home: anche se lo speaker intelligente di Big G parla la nostra lingua da solo pochi mesi, è già un successo nelle vendite.
Il cambiamento era nell’aria già da un po’, ed era intuibile dall’arrivo di Google Assistant anche in Italia: in rollout a fine Novembre 2017, l’evoluzione di Google Now ha reso felici migliaia di utenti di Google che possono ormai interagire con l’assistente digitale in italiano.
Dall’aspetto sembrerebbe un normalissimo speaker dedicato alla riproduzione della musica, ma in realtà è molto di più: Google Home è la rappresentazione fisica di Google Assistant.
Lo speaker intelligente di Google si presenta con un design sobrio ma elegante, che sa come prendere posto nell’arredamento di casa, luogo per cui è stato pensato.
Oltre ad essere dotato di una cassa altoparlante integrata – utile per diffondere musica o per dar voce a Google Assistant – Google Home è fornito di microfoni che gli permettono di ricevere input: basterà svegliare l’assistente domestico con la famosa frase “OK, Google!” e pronunciare i comandi per le risposte o attività di cui si ha bisogno.
Al nome di Google Home rispondono ben due differenti dispositivi, due varianti sbarcate sul mercato italiano che offrono diverse caratteristiche.
Parliamo di:
Il primo modello è dotato di due altoparlanti per riprodurre suoni e musica potenti ed avvolgenti, perfetto per essere installato nel salone di casa, con una griglia protettiva della parte inferiore intercambiabile a seconda del colore preferito. Il secondo, invece, è di dimensioni più contenute, non raggiunge gli stessi livelli in termini di resa acustica, ma è comunque in grado di diffondere in una stanza più piccola la propria musica preferita.
Oltre alle evidenti diversità nelle fattezze estetiche dei due Google Home, il primo si differenzia quindi dal modello Mini per una potenza superiore nella qualità audio emessa – che ne giustifica anche la differenza di prezzo – oltre ad essere capace di cogliere i comandi anche in una stanza rumorosa grazie ai suoi quattro impeccabili microfoni integrati.
Dal punto di vista funzionale, però, Google Home e Google Home Mini sono in grado di fare le stesse cose e di svolgere i medesimi compiti: basta dar voce a un’esigenza e l’Assistant che anima i due speaker si attiverà per rispondere alle richieste.
Ma perché mai dovremmo essere tentati dall’acquisto di un Google Home?
Perché lo speaker intelligente permette di fare tante cose, attraverso la ricezione dei nostri comandi vocali acquisiti grazie ai microfoni, come ad esempio:
Google Home, infatti, una volta collegato alla rete di casa e configurato attraverso l’apposita app per Android ed iOS, sarà lieto di regolare le luci smart, la temperatura di casa attraverso i termostati intelligenti, e in generale di interfacciarsi con tutti i dispositivi smart domestici.
Dopo aver scelto uno dei due Google Home, è necessario configurare i dispositivi da utilizzare in casa attraverso lo smartphone: basta recarsi sul Play Store, oppure sull’App Store per scaricare l’applicazione dedicata.
Come ovvio che sia, è necessario avere un account Google, e dopo alcune informazioni richieste per migliorare l’esperienza degli altoparlanti intelligenti basterà rivolgere le proprie domande al device: sarà possibile regolare le impostazioni dei dispositivi associandoli alle stanze in cui si trovano, per permettere al Google Home desiderato di interagire con specifici sistemi di domotica.
È possibile acquistarli nelle principali catene di distribuzione di elettronica di consumo: Google Home è disponibile presso i negozi Mediaworld, ma anche Euronics, Unieuro, oppure online presso il Google Store, Amazon, o ePrice, giusto per citarne alcuni.
Il costo di Google Home è di 149 euro, per il modello principale, mentre la versione Mini – che rappresenta una scelta più economica e perfetta per approcciarsi al mondo degli assistenti virtuali domestici – si presenta con un prezzo di 59 euro.
Al momento è già tanto l’entusiasmo registrato intorno all’arrivo nel Belpaese di Google Home, nonostante le iniziali perplessità relative al momento scelto per il lancio in Italia, ovvero poco dopo lo scandalo del datagate che ha cambiato Facebook.
Anche se negli ultimi tempi alcune società che lavorano a stretto contatto con i nostri dati hanno dimostrato di non essere sempre trasparenti e corrette nella gestione degli stessi, Google viene incontro a chi non si sente ancora pronto a piazzare in casa un dispositivo tutto orecchi.
E lo fa nella maniera più semplice possibile, dotando i suoi Google Home di un tasto specifico per l’esclusione del microfono: l’assistente di Big G tapperà le orecchie quando quest’ultimo sarà schiacciato, anche se da Mountain View rassicurano che lo speaker intelligente sia in modalità di ascolto solo dopo il comando “Hey Google!”.
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