Il team di Google Creative Lab ha collaborato con Bill T. Jones, famoso e multipremiato coreografo, nel campo dello sviluppo e delle applicazioni dell’Intelligenza artificiale.
Insieme hanno esplorato le potenzialità creative di PoseNet, il modello di apprendimento automatico di Google che stima le pose umane in tempo reale nel browser.
La stima di posa si riferisce a tecniche di visione artificiale che rilevano le persone in immagini e video, in modo che si possa determinare il movimento dei loro arti.
Attenzione però, questa tecnologia non riconosce chi è nell’immagine. Le informazioni personali non vengono identificate nel rilevamento delle posizioni. L’algoritmo legge dove sono le articolazioni chiave del corpo e non chi è il proprietario delle stesse.
La stima delle pose e la segmentazione delle istanze viene fatta con un modello di incorporamento geometrico bottom-up, realizzate da ingegneri del team Google Brain con libreria TensorFlow.js. Chiunque da desktop o da mobile, dotati di una buona telecamera, potrà sperimentare questa tecnologia direttamente da un browser web.
Ma dove nasce l’esigenza di sperimentare l’IA con un coreografo?
L’intelligenza artificiale è sicuramente un argomento che suscita sempre più curiosità anche come applicazione sinergica tra arte, tecnologia, identità e corpo.
Il tema del Live Ideas Fest 2019 in corso in questi giorni è proprio:“Intelligenza artificiale”.
Live Ideas, festival annuale delle arti e delle idee di New York Live Arts, di cui Bill.TJones fa parte, interrogherà un futuro con intelligenza artificiale che promette di rivoluzionare l’esistenza umana.
Il festival riunisce esperti, pensatori, artisti e responsabili politici che per cinque giorni saranno impegnati in conversazioni, spettacoli e interventi culturali sul tema dell’evento. Il coreografo Bill.T Jones non è nuovo alle collaborazioni nel campo della tecnologia, aveva già contribuito al progetto “Ghostcatching” con motion capture 3D. A quel tempo, il team voleva catturare i movimenti e separarli dalla personalità. Nel progetto PoseNet invece, il ruolo del coreografo è stato quello di integrare i movimenti di emozione
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