Lo scorso agosto Big G aveva lanciato una curiosa app chiamata Google Cameos. Un applicazione pensata solo per le celebrità e per personaggi pubblici. Introduceva un modo per le star di rispondere ai propri fan. Come? Con dei video. Registrazioni di brevi video di risposta alle domande più frequenti del popolo del web sulla “search di Google”.
Il funzionamento è spiegato nella descrizione della app inizialmente disponibile solo per sistemi iOS ed ora lanciata anche per Android: “Registra le risposte video alle domande più frequenti su Google e pubblicale su Google. Ora, quando le persone faranno ricerche su di te, otterranno le risposte direttamente da te“.
La scopo quindi, di permettere alle personalità pubbliche di leggere le domande e rispondere direttamente attraverso l’app stessa, registrando un breve video mediante la fotocamera frontale. Video risposta poi mostrati nelle ricerche di Google relative ad un argomento simile a quello della risposta.
L’applicazione si propone anche per offrire maggior visibilità alle celebrità e di essere un mezzo per chiarire eventuali voci collegate a vicende delicate che possono coinvolgere i personaggi pubblici, le quali possono essere potenzialmente dannose per il lavoro e la vita privata delle celebrità stesse.
Ad esempio potremmo trovare un video di Marco Carta che in seguito a numerose domande sulla vicenda delle magliette rubate spiega in una breve clip da lui registrata se è vero o no.
Tuttavia, Google ha incluso nella modalità demo (da cui avviene la registrazione) la possibilità per noi “persone normali” di avere un’idea di come funziona l’app, ma non è molto più di una semplice esperienza con uno spazio limitato all’interno di Google Cameos.
Come si può vedere nella foto il VIP o il personaggio pubblico riceve delle notifiche in base a tre tipi di situazioni richieste.
Le domande più frequenti fatte su Google, le domande dei fans e i trend di ricerca sul personaggio di dominio pubblico.
Negli USA quest’applicazione pare non abbia ancora preso molto piede. Diciamo pure che non ha avuto un gran successo. Figuriamoci in Italia. Con il rilascio di Google Cameos su Android, forse si potrebbe vedere un progresso.
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