L’assistente digitale di Google si arricchisce di nuove funzionalità: introdotta la nuova caratteristica modalità interprete, per tradurre conversazioni dal vivo.
Al primo importante appuntamento tecnologico dell’anno, il Consumer Electronics Show di Las Vegas, sono già state introdotte alcune interessanti novità.
Una tra tante ha attirato l’attenzione della stampa di tutto il mondo per la grande utilità che potrà essere tratta dalla nuova modalità di Google Assistant: l’assistente virtuale di Google si mostra in grado di fungere da traduttore tra due persone che parlano idiomi diversi.
La rappresentazione della novità è stata eseguita mediante l’utilizzo di un dispositivo Google Home HUB, che ha permesso ai due interlocutori di capirsi nonostante la diversa lingua parlata.
Disponibile per il momento soltanto negli Stati Uniti, e solo su dispositivi Google Home HUB e Google Home, la funzione interprete si rivela essere un grande passo avanti nel settore delle traduzioni.
Ma come potrebbe rivelarsi utile un traduttore di fatto “da tavolo”, essendo contenuto per ora solo nei dispositivi Google Home?
Nella hall di un albergo, ad esempio: un turista che parla una lingua straniera potrà essere facilmente compreso anche se il concierge non parla la lingua in questione, solo ricorrendo ai servigi del tecnologico Google Home.
Basterà infatti pronunciare il comando magico, ad esempio “Hey Google, aiutami a parlare francese” per attivare la modalità interprete dell’apparecchio e permettergli di ascoltare e comprendere le frasi pronunciate.
In questo modo, potranno essere abbattute le barriere linguistiche in maniera più facile, ricorrendo alla tecnologia all’occorrenza: non serve specificare la propria lingua, basterà svegliare Google Assistant preparandolo alla traduzione.
Le lingue supportate al momento sono ventisette, tra cui naturalmente l’italiano:
Ma può essere tutto oro ciò che luccica?
Purtroppo no, e questa – seppur entusiasmante – funzione non è da meno.
Chi ha potuto sperimentare in anteprima la traduzione dell’interprete di Google, infatti, per quanto felice della fluidità della pronuncia compresa da Google, lamenta comunque alcuni aspetti da limare per rendere la conversazione più armoniosa.
Ad esempio, per apprendere cosa ha appena detto l’interlocutore è necessario attendere qualche secondo necessario all’elaborazione della traduzione, che in conversazioni più lunghe formate da diverse frasi potrebbe risultare davvero snervante.
Inoltre, la modalità interprete di Google Assistant richiede il rispetto di alcune “regole”, come ad esempio il portare a termine l’intera frase prima dell’inizio dell’elaborazione e relativa traduzione. Infine, è necessario rispettare alcune pause all’interno del discorso per permettere ad Assistant di comprendere cosa è stato detto, mentre la sovrapposizione di due o più voci restituisce una mancata comprensione e traduzione.
Di certo si tratta di una funzione ancora grezza e da sviluppare ed affinare ulteriormente, ma di certo Google ha segnato un primo passo in una grande direzione: quella delle traduzioni tecnologiche a portata di tutti e in tempo reale.
I Podcast hanno conquistato l'Italia, qui la lista dei migliori Podcaster Italiani in base al…
Le due startup italiane SWITCH e Wayla raccolgono fondi per rivoluzionare il trasporto urbano con…
Il report di NTT DATA esplora il divario tra innovazione AI e responsabilità, evidenziando l'importanza…
Microsoft ha presentato il Majorana 1, un chip quantistico topologico che punta a risolvere problemi…
L’intelligenza artificiale può simulare, comprendere e suscitare emozioni, creando un dialogo emotivo che richiede consapevolezza.…
Meta AI ha sviluppato una tecnologia per decodificare l'attività cerebrale in testo tramite reti neurali…
Via Italia 50, 20900 Monza (MB) - C.F. e Partita IVA: 03339380135
Reg. Trib. Milano n. 409 del 21/7/2011 - ROC n. 21424 del 3/8/2011