Giornali pirata su Telegram: prosegue la lotta per oscurare i canali

Per ogni canale Telegram che viene chiuso, se ne apre un altro con un nome diverso. L’attività illecita di diffusione di pdf pirata di migliaia di libri, giornali e riviste non si arresta. Fino ad oggi sono 114 quelli scoperti e sequestrati dalla Procura di Bari. Un numero che aumenta di giorno in giorno. Dopo il primo sequestro d’urgenza eseguito dalla Guardia di Finanza il 27 aprile con la chiusura di 20 canali, in pochi giorni ne sono stati individuati altri 94. Ma i giornali pirata su Telegram proseguono imperterriti nella loro pubblicazioni su nuovi canali creati ad hoc, oppure con reindirizzamenti su canali paralleli.

Un’inchiesta, quindi, tutt’altro che conclusa, anche perché restano da identificare gli autori dei reati ipotizzati dalla magistratura barese, riciclaggio, ricettazione, accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico, furto e violazione della legge sul diritto d’autore.

Videochiamate Telegram

I riscontri finalizzati all’identificazione del soggetto titolare del canale, al quale ricondurre la responsabilità circa l’illecita immissione del file piratato – spiega la Procura nel provvedimento di sequestro – hanno dato esito negativo, in quanto sia il titolare del canale che gli iscritti non sono identificabili in alcun modo. Né tanto meno è stato possibile identificare il soggetto che ha inserito i contenuti digitali nel canale”. In sostanza una lotta contro fantasmi.

Le indagini hanno accertato che “sulla app Telegram, scaricabile da chiunque senza alcun costo su smartphone, tablet e pc, sono presenti diversi canali che mettono a disposizione degli iscritti, in tempo reale, gratuitamente o pagando pochi euro al mese, quotidiani, settimanali, mensili, riviste periodiche, in formato digitale, normalmente disponibili per gli utenti interessati soltanto dietro il pagamento di un corrispettivo”. Un fenomeno di “proporzioni talmente vaste e preoccupanti” evidenzia la Procura, con un danno stimato al settore dell’editoria attorno ai 670 mila euro al giorno (250 milioni di euro all’anno) e che “presenta una gravità particolare perché incide sulla tutela costituzionale della libertà di pensiero, base di ogni democrazia”.


Giornali pirata su Telegram: prosegue la lotta per oscurare i canali - Ultima modifica: 2020-05-05T13:00:01+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

Recent Posts

Apple vuole trasformare l’iPhone in un medico virtuale con AI: Project Mulberry

Il progetto con intelligenza artificiale, chiamato Mulberry, è il prossimo tassello dell’ecosistema di benessere di…

2 giorni ago

Meta AI su WhatsApp: il chatbot che ti ascolta, ti risponde… e a volte ti confonde

Meta AI, l’intelligenza artificiale di Zuckerberg, sbarca su WhatsApp tra entusiasmo, sospetti e qualche risata…

2 giorni ago

Addio Blue Screen of Death, Microsoft introduce la schermata nera

Microsoft sostituisce la celebre schermata Blue Screen of Death con una versione nera, più moderna…

2 giorni ago

Aggiornamento iOS 18.4: tutte le novità (e cosa manca ancora in Italia)

Scopri tutte le novità di iOS 18.4, l’aggiornamento che rivoluziona l’esperienza su iPhone con AI,…

1 settimana ago

Batterie Nucleari: la rivoluzione che promette 50 anni di autonomia

Le batterie nucleari innovative promettono 50 anni di autonomia senza ricarica. Scopri come funziona, i…

1 settimana ago

Nuovo generatore di immagini di ChatGPT: la modifica delle foto fa impazzire il Web

Il nuovo generatore di immagini di ChatGPT con la nuova funzione di modifica immagini rivoluziona…

1 settimana ago

Digitalic © MMedia Srl

Via Italia 50, 20900 Monza (MB) - C.F. e Partita IVA: 03339380135

Reg. Trib. Milano n. 409 del 21/7/2011 - ROC n. 21424 del 3/8/2011