Inforcare degli occhiali neri e ritrovarsi a rivivere dei ricordi, come se fossero ancora davanti ai nostri occhi, è decisamente suggestivo. Gli occhiali Elsewhere fanno questo: offrono una nuova prospettiva della nostra vita digitale, nell’illusione di una pseudo realtà virtuale.
La maggior parte dei video finiscono dimenticati o intrappolati nei nostri dispositivi e memorie, ma che cosa fareste nel caso in cui vi mettessero a disposizione un’applicazione capace di riportarli in vita? Non stiamo parlando di qualcosa di simile al flop della televisione in 3D, anche perché sono in pochi a gradire di indossare occhiali dalla vestibilità discutibile per guardare film o sport, ma di una tecnologia appena nata, che non passerà inosservata.
Elsewhere è un kit dal costo di 50 dollari composto da una app per iPhone e un paio di occhiali, che promettono di trasformare qualsiasi video 2D in video 3D, dando l’aspetto della realtà virtuale a qualsiasi contenuto in movimento che sia stato salvato nella vostra galleria, persino il file di un film o l’episodio di una serie tv.
“Ed è ancora più esaltante se indossi gli Elsewhere davanti ad uno specchio, ti sembra di poter varcare la soglia di un’altra dimensione” racconta entusiasta Aza Raskin, l’inventore della tecnologia brevettata della app 3D.
Raskin è l’ex direttore creativo di Firefox, ma anche l’imprenditore che ha fondato Songza e Massive Health, due compagnie vendute rispettivamente a Google e a Jawbone. Ma è la moglie Wendellen Li ad essere a capo di Elsewhere e i due insieme formano un team unico.
Raskin si è occupato dello sviluppo di Elsewhere avvalendosi di un nuovo metodo che ha codificato per processare i singoli fotogrammi in immagini stereoscopiche che appaiono agli occhi in 3D, risultando più realistici di qualsiasi altra tecnologia disponibile oggi.
“Elsewhere è un progetto che ha avuto la possibilità di trasformarsi in una società” racconta la Li “È autofinanziato e per ora lontano da monetizzazione, abbonamenti, piattaforme o business plan. Elsewhere non è esattamente un progetto artistico. Quello che YouTube ha fatto per il video o Instagram per le fotografie, Elsewhere vorrebbe farlo nella realtà virtuale. Puntiamo a diventare un nuovo tipo di media”.
Attraverso la trasformazione di file esistenti attraverso la sua piattaforma, Elsewhere, vuole proporre una nuova prospettiva alla propria impronta digitale che va dai video alle GIF. Il visore vi viene spedito a casa in una scatola nera marmorizzata, senza alcun logo in bella vista.
Elsewhere è per metà un progetto personale e per l’altra metà un esperimento tecnologico e non punta a un utente ideale preciso a differenza della VR che punta ai giocatori oppure ai professionisti. Il coinvolgimento emotivo non mancherà di certo nel momento in cui vi ritroverete a rivedere i vostri video come se lo faceste attraverso gli occhi di qualcun altro.
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