Salvix, il cloud Made in Italy


Il cloud apre infinite possibilità e non c’è bisogno di andare lontano per trovare soluzioni all’avanguardia.
Salvix, un’azienda italiana al 100%, offre questo servizio già da quattro anni e con caratteristiche uniche.
“Il nostro Cloud computing ReeVo – afferma Salvatore Giannetto, Presidente di Salvix – non offre solo la virtualizzazione dei server, ma anche quella dei desktop con il servizio Cloud Desktop. Un’azienda in questo modo ha l’intera infrastruttura informatica gestita attraverso il cloud, con enormi vantaggi. Innanzitutto di costi diretti. Non occorre comprare server, desktop e storage. Il vantaggio per le start-up (ad esempio) è impareggiabile. Possono dotarsi della tecnologia più moderna senza doverla acquisire e pagando solo un canone, se l’azienda cresce insieme il numero delle postazioni, lo storage e la potenza di calcolo. Insomma gli utenti utilizzano dinamicamente le risorse IT di cui hanno bisogno per il loro business, pagando in base al loro utilizzo. Ma uno dei risparmi più importanti è nell’affidabilità del sistema, si evitano infiniti problemi derivanti dal blocco dei desktop, dall’uso scorretto delle risorse informatiche dei dipendenti. Noi siamo in grado di creare per ogni azienda filtri e limiti all’utilizzo in base alle richieste”.

Il cloud è una soluzione perfetta per le piccole e medie aziende italiane ma l’offerta oggi disponibile, da parte dei grandi brand pensata per le grandi aziende (con i relativi alt costi) oppure si basa su self service online dei servizi base (mail, storage, condivisione dei documenti). “Noi siamo un’azienda vera orientata ai clienti, siamo un’azienda che risponde al telefono se c’è un problema e seguiamo i nostri clienti e i nostri rivenditori con cura. E poi il nostro Data Center è in Italia, si può vedere e toccare”.


Salvix, il cloud Made in Italy - Ultima modifica: 2012-02-05T13:04:18+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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