L’Italia è il quinto Paese al mondo più colpito da macro malware. Il dato emerge dal report di giugno di Trend Micro Research, la divisione di Trend Micro, attiva in cybersecurity, specializzata in ricerca&sviluppo e lotta al cybercrime. Ma cosa sono i macro malware?
Si tratta di script, cioè righe di codice, inserite all’interno di normali documenti (word, excel, etc). Una volta scaricato il file, il macro-malware si ‘trasforma’ in un programma che infetta il computer e, a seconda delle sue caratteristiche, svolge diverse funzioni, come sottrarre dati sensibili (poi inviati ad un sito web ‘occulto’), impadronirsi del controllo della macchina, criptare i documenti contenuti chiedendo poi un riscatto per ‘liberarli’, sottraendo identità digitali. Fino ad arrivare anche, per i computer che operano ad esempio nella gestione delle infrastrutture critiche, a mettere nelle mani dei pirati il controllo totale di queste.
Nel mese di giugno, sono stati 20.728 gli attacchi macro malware bloccati da Trend Micro, con Powload che si conferma il macro malware di maggior rilievo. In Italia sono stati 675, dato che fa segnare una crescita del 3.3% rispetto al mese di maggio. Il nostro Paese è preceduto solo da Giappone, che si conferma essere il Paese con il maggior numero di attacchi macro malware, Cina e Stati Uniti.
Questi numeri sono stati rilevati dalla Smart Protection Network, la rete intelligente e globale di Trend Micro che individua e analizza le minacce e aggiorna costantemente il database online relativo agli incidenti cyber, per bloccare gli attacchi in tempo reale grazie alla migliore intelligence disponibile sul mercato. La Smart Protection Network è costituita da oltre 250 milioni di sensori e blocca una media di 65 miliardi di minacce all’anno.
A giugno la Smart Protection Network ha gestito 319 miliardi di query e fermato 5,2 miliardi di minacce, di cui 4,8 miliardi arrivava via email.
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