La ricerca “ChatGPT, alleato o nemico in ambito lavorativo?” condotta da Kaspersky su 1.000 dipendenti italiani mette in luce l’insufficiente consapevolezza e la mancanza di regole precise riguardo all’uso degli strumenti di intelligenza artificiale, come ChatGPT, in ambito lavorativo.
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L’intelligenza artificiale, in particolare ChatGPT, rappresenta un’importantissima opportunità di innovazione tecnologica. Tuttavia, per trarne vantaggio è essenziale rispettare le linee guida aziendali e le policy di sicurezza.
Secondo l’analisi di Kaspersky, il 53% dei dipendenti italiani ha preso in considerazione l’utilizzo dell’intelligenza artificiale in ambito professionale. Tuttavia, oltre il 40% non ha una conoscenza chiara su come funzionino questi strumenti. Inoltre, la maggior parte degli utenti non dà peso alle questioni di privacy e veridicità dei contenuti.
Circa il 60% delle aziende italiane non ha definito linee guida o regole da seguire nell’utilizzo degli strumenti di AI, mettendo a rischio la privacy dei dati e la sicurezza delle informazioni aziendali.
Dall’indagine di Kaspersky emerge inoltre l’allarmante fatto che il 50% dei dipendenti dichiara di condividere dati personali e documenti sensibili. Di questi, il 20% non ritiene importante preservare la privacy delle proprie ricerche, mentre il 30% condivide dati sensibili non anonimizzati.
La veridicità e l’autorevolezza dei contenuti forniti dagli strumenti di intelligenza artificiale non sembrano preoccupare i dipendenti: il 49% ammette di utilizzare le risposte ottenute senza verificarne la correttezza delle informazioni.
Cesare D’Angelo, General Manager Italy & Mediterranean di Kaspersky, ha evidenziato che le aziende italiane non sono ancora pronte per sfruttare le potenzialità di ChatGPT. La combinazione di scarsa consapevolezza, mancanza di regole chiare e linee guida, e superficialità nella condivisione di dati sensibili rende necessario un intervento affinché le aziende possano trarre reale beneficio dall’intelligenza artificiale senza incorrere in rischi legati alla privacy e alla verifica dei contenuti.
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