Un cyber attacco ha tenuto in ostaggio una parte chiave di un’infrastruttura di Internet che comprendeva circa 10 milioni di dispositivi individuali
La Dyn, la compagnia che ha subito il cyber attacco e che si occupa di indirizzamento web, ha divulgato informazioni riguardo a quello che è accaduto venerdì scorso. In Usa più di 10 milioni di indirizzi IP sono stati coinvolti, impedendo l’accesso a numerosi siti importanti tra cui New York Times e Financial Times, ma anche Twitter, Netflix, Spotify, AirBnb e molti altri. Alla base del cyber attacco ci sarebbe l’Internet of Things, ovvero i miliardi di oggetti tecnologici collegati al Web.
L’attacco ha utilizzato un codice che setaccia i dispositivi connessi ad Internet che hanno delle debolezze in termini di sicurezza, in seguito li dirotta affinché vengano distribuiti per attacchi che negano l’accesso ai servizi, i DDoS (distributed denial of service). Un attacco di tipo DDoS utilizza il flusso pesante di traffico e impedisce l’utilizzo di alcuni sistemi particolari rendendoli inutilizzabili.
Kyle York, a capo delle strategie della DYN, ha annunciato indagini ufficiali da parte della società. Ha fatto notare che i sistemi della Dyn siano già nuovamente operativi e funzionanti, e i loro team si stanno prodigando per impedire nuovi attacchi.
I dispositivi coinvolti nell’attacco erano di uso comune, quelli che rientrano nella categoria dell’Internet delle Cose, e comprendevano videoregistratori, frigoriferi, telecamere di sicurezza, router e sistemi per il monitoring dei neonati.