La startup Cyanogen, con base a Palo Alto, chiude tutti i suoi servizi e anche il sistema operativo open source CyanogenMod verrà smantellato il 31 dicembre 2016.
L’annuncio a sorpresa lascia 50 milioni di utenti – user che la società sostiene avere – senza più alcuno dei servizi offerti. Cyanogen è una versione modificata di Android che non ha bisogno di essere supportata dai servizi Google.
Quello che preoccupa maggiormente è che molti utenti di OnePlus One – che è poi lo smartphone che utilizza il sistema operativo commerciale di Cyanogen Inc – non riceveranno più alcun aggiornamento. Da parte di OnePlus non sono stati fatti commenti.
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“Nell’ambito del consolidamento in corso di Cyanogen, tutti i servizi supportati e Cyanogen nightly build saranno sospesi entro e non oltre 31 dicembre 2016″, ha fatto sapere la società per mezzo di un breve blog post, senza però fornire qualsiasi altra spiegazione. Il post, pubblicato nella tarda serata di venerdì scorso, ribadiva invece che il software CyanogenMod avrebbe continuato a funzionare.
Ma quelle stesse affermazioni sono state smentite il giorno seguente “Oltre alle infrastrutture, anche noi della comunità CyanogenMod andremo in pensione avendo perso la possibilità di esprimere la nostra sul futuro di CyanogenMod – il marchio potrebbe essere venduto a terzi, secondo uno degli asset che hanno portato il fondatore Steve Kondik a decidere di osare a sognare e dar vita alla sua attività di business”.
Il team di CyanogenMod si era espresso così “Anche se dovessimo riorganizzarci e ricostruire la nostra infrastruttura, continuando lo sviluppo di CyanogenMod (CM), ciò significherebbe continuare ad operare sempre sotto la minaccia di vendita che incomberebbe ogni giorno”.
Il team ha inoltre assicurato alla propria community di utenti, dopo 8 anni di vita e migliaia di contributor al software CyanogenMod, che lanceranno un progetto open source che si chiama “Lineage“.
Nel corso degli ultimi due anni, la Cyanogen è stata la protagonista di numerosi articoli sulla stampa specializzata, in particolare, dopo le affermazioni, per lo meno sopra le righe, dell’ex CEO Kirt McMaster il quale aveva annunciava che il futuro di Android sarebbe dipeso dalla propria azienda e non più da Google. Di recente, Steve Kondik aveva deciso di abbandonare l’azienda, scontrandosi in modo acceso con McMaster, accusandolo di essere la causa della fine imminente della società.
L’annuncio va a destabilizzare i milioni di utenti che erano passati alle soluzioni offerte da Cyanogen, personalizzando la propria esperienza con Android. La fama di Cyanogen era quella del sistema più stabile all’interno dell’universo Android. L’anno scorso McMaster si era espresso senza mezzi termini, dichiarando che la sua società aveva intenzione di “puntare una pistola alla tempia di Google”.
Sempre l’anno scorso la Cyanogen e Microsoft si erano unite per formare una partnership strategica per mettere insieme diversi servizi come Bing, Skype, OneDrive, OneNote e Microsoft Office in un unico sistema operativo commerciale. Come sostituto ai servizi Google. Come parte integrate della partnership – sempre un anno fa – venne anche rilasciato il programma per OEM Mod Ready per caricare il sistema operativo Cyanogen nei propri dispositivi.
Fino a quel momento la Cyanogen aveva raccolto 115 milioni di dollari da almeno 15 diversi investitori tra cui Andreessen Horowitz e Twitter Ventures. Non è però chiaro quanti siano realmente gli utenti che si avvalgono del software gratuito Cyanogen. Agli inizi di quest’anno la società era già stata accusata di condividere un numero non veritiero dagli investitori, voce poi confermata dallo stesso Kondik.
Il progetto CyanogenMod è comunque diffuso, grazie alla possibilità di personalizzazione che offre, ma per colpa di una serie di pessime decisioni la società è precipitata assieme agli strumenti originali costruiti all’interno del progetto open source ad esso collegati. L’eredità di questo esperimento però continua: alcuni membri del team originale di CyanogenMod hanno annunciato che continueranno il loro lavoro sotto una nuova insegna: Lineage OS.
Lineage, che deriva dall’attuale codice open-source è ancora in fase di formazione, ma nel caso in cui alcuni di voi desiderassero prendere parte alla legione degli sviluppatori, curatori e utenti, ecco alcuni segnalibri – di account ufficiali – che vi suggeriamo di tenere in considerazione.
Twitter: @LineageAndroid
Facebook: Lineage Android page
Google+: +LineageOS
Website: LineageOS.org
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