Il mercato dello streaming online è decisamente spinto al rialzo dal coronavirus. A dirsi così suona un po’ bruttino, ma secondo i ricercatori di Strategy Analytics le previsioni per il mercato globale dei contenuti audiovisivi in streaming hanno una stima di crescita evidente, in un momento dove l’epidemia da COVID-19 costringe le persone a casa.
Secondo la società leader di soluzioni di ricerche di mercato e di consumo, a fine 2020 gli abbonamenti a Netflix e servizi analoghi raggiungeranno i 949 milioni di unità su scala globale, 47 milioni in più (+5%) rispetto a quanto stimato in precedenza. Ma la crescita viene calcolata solo sul breve termine. Il futuro fa intravedere un grosso punto interrogativo sulla crescita di Netflix & Co (Amazon Prime Video, Disney+). Trend della pandemia e condizioni economiche potrebbero ribaltare lo scenario. L’evoluzione dell’impatto a medio-lungo termine dipenderà dalla durata del virus e dal conseguente danno economico subito da aziende e consumatori.
Nel lungo periodo, gli analisti prevedono una crescita di 621 milioni di abbonamenti tra il 2019 e il 2025, quando le persone che pagano un servizio di video in streaming saranno 1,43 miliardi. In Cina se ne conteranno 438 milioni, e 342 milioni si registreranno in Usa, dove ad essere abbonate ad almeno un servizio saranno tre famiglie su quattro.
Attualmente, la Cina e gli Stati Uniti rappresentano quasi i due terzi (65%) degli abbonamenti Svod (Subscription Video on Demand ) a livello globale. Ma “poiché questi mercati stanno avvicinandosi alla saturazione di mercato e abbonamenti in particolare nel Sud-est asiatico – spiega Strategy – la quota di sottoscrizioni potrà scendere al 55% nel 2025”.
“Un fattore significativo che influenza la futura crescita degli abbonamenti è l’impatto del coronavirus, sia a breve che a lungo termine“, spiega l’analista Michael Goodman. “Nel breve termine il coronavirus farà aumentare sia gli abbonamenti sia le visualizzazioni, poiché un numero crescente di consumatori manterrà la distanza sociale o sarà costretto alla quarantena“.
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