Con il cloud si guadagna, parola di Microsoft

I rivenditori che propongono il cloud crescono il doppio e fatturano di più. Lo afferma uno studio Microsoft commissionato ad IDC.


La premiazione di 4Ward

I rivenditori che propongono il cloud crescono il doppio e fatturano di più. Lo studio realizzato da Microsoft e IDC sottolinea come i partner le cui entrate sono riconducibili per oltre il 50% al cloud computing stiano beneficiando di maggiori profitti lordi, numerosi nuovi clienti, maggiori entrate per dipendente e una crescita complessiva più rapida. È questo quelle che emerge dallo studio presentato alla Worldwide Partner Conference di Microsoft. “I partner orientati al cloud – si legge – ovvero coloro le cui entrate sono riconducibili per oltre il 50% al cloud, crescono il doppio, acquisiscono nuovi clienti due volte più velocemente e ottengono il doppio delle entrate per dipendente rispetto ai partner non orientati al cloud”. Molte altre informazioni si possono vedere nell’infografica appositamente sviluppata.

La ricerca ha anche approfondito le preferenze di acquisto delle imprese:

– Il 63% dei clienti si aspetta di poter fare affidamento su un unico provider di servizi cloud per soddisfare qualsiasi esigenza.
– Il 67% si aspetta di acquistare un’ampia gamma di servizi cloud da un unico fornitore.
– Il 74% si aspetta che il proprio provider di servizi cloud sia in grado, se necessario, di riconvertire un’offerta cloud in una soluzione on-premise.
Alla Worldwide Partner Conference sono stati anche premiati i migliori partner di Microsoft nel mondo. Il titolo di Country Partner of the Year per l’Italia è stato attribuito a 4ward “per il proprio impegno nei confronti delle aziende clienti, per l’impatto sul mercato delle proprie soluzioni e per l’uso esemplare delle tecnologie Microsoft”.


Con il cloud si guadagna, parola di Microsoft - Ultima modifica: 2013-07-08T18:37:14+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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