Cisco ha pubblicato il Midyear Cybersecurity Report (MCR). Partiamo subito con la notizia più preoccupante: i “cattivi” stanno sferrando attacchi ancora più sofisticati e il loro obbiettivo non è solo colpire bensì distruggere per impedire a chi si difende di ripristinare i propri sistemi e dati. Cisco ha coniato un nuovo nome per questi attacchi: destruction of service (DeOS).
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Gran parte dei trend legati alla sicurezza in questa edizione del report sono proprio legati ai DeOS. Ad esempio, gli attaccanti stanno evolvendo e innovando le campagne ransomware e DDoS in modo che siano realmente in grado di distruggere le reti delle aziende. Così facendo, viene danneggiata anche la capacità dell’azienda di riprendersi dall’attacco.
Il Cybersecurity Report evidenzia come, nella loro battaglia per guadagnare tempo e spazio per agire, gli avversari cercano continuamente nuovi modi per eludere i sistemi di rilevamento, di solito cambiando velocemente approccio quando la tattica utilizzata non funziona. Come spiegato nel report, stanno facendo un cambio di rotta abbandonando gli strumenti più recenti per tornare a quelli più vecchi, ad esempio allontanandosi dagli exploit kit e riutilizzando attacchi di tipo social engineering, come i “Business email compromise” (BEC).
Si sta inoltre ampliando la superficie d’attacco, la portata e l’impatto di queste minacce. I recenti attacchi, come ad esempio WannaCry e Nyetya, sono la dimostrazione della rapidità con cui si diffondono e dell’effetto distruttivo di attacchi che sembrano i “soliti” ransomware che conosciamo, ma che in realtà sono molto più distruttivi.
Ciò di cui possiamo essere certi, e che emerge chiaramente dal report, è che l’Internet of Things (IoT), e la sua miriade di dispositivi e sistemi con numerose debolezze pronte per essere sfruttate, avranno un ruolo centrale nel far sì che l’impatto di queste campagne sia maggiore. L’IoT è quindi il nuovo confine in cui “buoni e cattivi” si scontreranno.
La misurazione dell’efficacia delle procedure di sicurezza di fronte a questi attacchi è fondamentale. E in questo Cisco garantisce tempi di rilevamento delle minacce (“time to detection” TTD) unici. Tempi rapidi di rilevamento sono essenziali per limitare da una parte lo spazio di manovra di chi attacca e dall’altra le interruzioni del business. Da novembre 2015, il tempo medio di rilevamento Cisco (TTD) è diminuito da 39 ore a circa 3,5 ore registrate nel periodo tra novembre 2016 e maggio 2017.
I ricercatori Cisco hanno osservato come si è evoluto il malware durante la prima metà del 2017 e hanno individuato nuove modalità con cui gli avversari stanno personalizzando le loro tecniche di distribuzione, di offensiva e di evasione. L’approccio è sempre più quello di spingere le vittime ad attivare una minaccia cliccando un collegamento o aprendo un file dannoso. Stanno inoltre sviluppando un tipo di malware ‘fileless’ che risiede nella memoria ed è più difficile da rilevare o investigare perché si cancella al riavvio del dispositivo. Infine, gli avversari si basano su infrastrutture anonime e decentrate, come il servizio di proxy Tor, per oscurare le attività di comando e controllo.
Se da un lato vi è un notevole declino negli exploit kit, altri attacchi tradizionali stanno vivendo una ripresa:
I criminali informatici creano un numero crescente di minacce sempre più sofisticate, di fronte alle quali le imprese nei vari settori industriali sono chiamate a mettersi in pari con i requisiti basilari in materia di cybersecurity. Poiché Information Technology e Operation Technology convergono nell’Internet of Things, le aziende devono anche combattere contro la mancanza di visibilità e la complessità. Nell’ambito dello studio Security Capabilities Benchmark Study, Cisco ha intervistato circa 3.000 responsabili della sicurezza in 13 paesi e ha rilevato che i team di sicurezza sono sempre più sopraffatti dal volume degli attacchi in tutti i settori verticali. Questo fa sì che in molti applichino controlli di sicurezza in modo reattivo.
Cisco suggerisce alcune azioni da intraprendere per la protezione degli ambienti aziendali
Per combattere gli attacchi odierni frutto di abilità sempre maggiori, le imprese devono affrontare la sicurezza con un atteggiamento proattivo. Cisco consiglia di:
Nel Midyear CyberSecurity Report 2017, Cisco ha coinvolto un gruppo di 10 partner tecnologici per condividere i dati su cui elaborare congiuntamente le conclusioni sul panorama delle minacce. I partner che hanno contribuito al report includono Anomali, Flashpoint, Lumeta, Qualys, Radware, Rapid7, RSA, SAINT Corporation, ThreatConnect e TrapX. L’ecosistema di partner tecnologici nella security di Cisco è una componente essenziale della visione della società per offrire ai clienti una sicurezza semplice, aperta e automatizzata.
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