La nuova minaccia hacker ora arriva dal Bluethoot e si chiama BlueBorne. Armis ha identificato una nuova vulnerabilità in alcuni computer e dispositivi mobili che permette eventuali attacchi sfruttando il Bluetooth. La minaccia, denominata BlueBorne, non richiede il consenso dell’utente né l’associazione con il dispositivo, può semplicemente collegarsi senza fili e accedere a reti o installare malware. Armis, già in aprile, ha allertato la maggior parte dei soggetti colpiti, ma molti dispositivi Android risultano ancora vulnerabili all’attacco.
Tecnicamente ci sono diversi vettori distinti sparsi su vari sistemi operativi che possono rendere fattibile l’attacco. Come sottolineato da Armis sulla sua pagina d’informazioni relative a BlueBorne, le versioni di Apple iOS al di là della 9.3.5 sono anche vulnerabili, anche se in iOS 10 il vettore dell’attacco potenziale è stato appianato. Microsoft ha appena rilasciato un aggiornamento per tutte le versioni di Windows al fine di chiudere la vulnerabilità. Google Android, però, è sparso su un numero così ampio e diverso di dispositivi che l’onere dell’aggiornamento ricade sui diversi produttori terzi, che potrebbero anche non chiudere la falla sufficientemente in fretta. Lato suo, Google ha distribuito le patch protettive per Nougat (7.0) e Marshmallow (6.0) insieme al pacchetto cumulativo di settembre di aggiornamenti per la sicurezza sui dispositivi.
C’è anche un altro protagonista difficile in questo scenario e si tratta di Linux e i dispositivi basati sulle sue diverse release. Armis ha informato gli operatori di dispositivi Linux piuttosto in ritardo, il mese scorso, e non era ancora al corrente di patch disponibili per i sistemi operativi Linux, quindi qualsiasi sistemi che fa girare BlueZ risulta vulnerabile a uno dei vettori dell’attacco, mentre i sistemi con la versione Linux 3.3-rc1 possono essere attaccati tramite un altro vettore. Quanto appena detto include anche lo smartwatch Samsung Gear S3, le Smart TV Samsung e il suo frigorifero Family Hub.
L’utilizzo del Bluetooth è un possibile modo per infiltrarsi automaticamente nel dispositivo senza il permesso dell’utente; questo significa anche che BlueBorne è legato alla distanza corta della frequenza di questo segnale e può attaccare solo dispositivi col Bluetooth attivo. C’è però da considerare anche che siccome l’exploit è così differente dall’usuale vettore di attacco, gli utenti potrebbero non essere neanche allertati se il dispositivo risultasse compromesso, aprendo quindi la possibilità a scenari da incubo, in cui l’utente sparge l’infezione a telefoni e tablet vulnerabili solo camminando nelle sue vicinanze.
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