Apple torna ad essere la numero uno tra le aziende più innovative del 2020. A dirlo l’edizione 2020 di “The Most Innovative Companies” di Boston Consulting Group (Bcg) che ha stilato la classifica dei 50 top innovator globali.
La classifica delle aziende più innovative di BCG si basa in gran parte su un sondaggio condotto su 2.500 dirigenti dell’innovazione a livello globale (63% di livello C, 37% vicepresidenti senior o vicepresidenti) intervistati da agosto 2019 a ottobre 2019. Sono state valutate le prestazioni delle aziende su quattro fattori, ed in seguito calcolata una media dei punteggi normalizzati per arrivare alla classifica complessiva.
Rispetto agli anni precedenti, nel 2020 è stato aggiunto un nuovo fattore di calcolo del punteggio, che cattura la portata disruptive delle aziende, valutando la loro capacità di superare le barriere di ingresso del settore e di espandersi in mercati al di fuori dal proprio.
I quattro fattori considerati sono:
Nel 2020, questa la top ten delle aziende più innovative (tra parentesi lo scarto rispetto alla posizione dell’anno precedente)
La classifica delle aziende più innovative del 2020 rivela da subito grandi cambiamenti rispetto all’anno 2019, come si può notare dalle fluttuazioni indicate tra parentesi.
Torna in testa Apple, scavalcando Alphabet (la holding di Google) e Amazon, mentre finisce in coda McDonald’s con una notevole caduta di ben 29 posizioni. Molti i grandi ritorni, tra cui anche Uber e Xiaomi. Tra i nuovi entranti, Bosch e Volvo per l’automotive e Novartis per la medicina si posizionano per la prima volta nellìeccellenza dell’innovazione mondiale.
Lo studio evidenzia chiaramente come anche le imprese più innovative abbiano difficoltà a mantenere livelli di performance costanti. Solo il 12% delle società, infatti, è rientrato nella Top 50 più di dieci volte e sono solo otto quelle che hanno conservato un posto fisso nello studio dal 2005, Alphabet, Amazon, Apple, HP, Ibm, Microsoft, Samsung e Toyota. Compare in classifica FCA per la prima volta, vi era entrata Fiat nel 2014.
Il 30% poi fa parte degli “innovatori scettici”, coloro che non considerano l’innovazione né una priorità strategica né un obiettivo significativo di finanziamento, il restante 25% è un “innovatore confuso“, in cui si nota uno squilibrio tra l’importanza che attribuisce all’innovazione e gli investimenti sostenuti per inserirla realmente nella strategia. Lo studio ci suggerisce che sono gli innovatori impegnati i veri vincitori.
Il maggiore miglioramento rispetto all’anno precedente se lo aggiudica Huawei, che guadagna addirittura 42 posizioni, salendo dal fondo della classifica alla top ten. Notevole anche la scalata di Walmart e HP (entrambi +29). Entra in top ten Alibaba, con un salto di 16 posizioni, e ci ritorna di gran carriera Sony, che l’anno scorso era rimasto fuori classifica.
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