Quando nel 2006 ha lanciato Giallo Zafferano, il fenomeno web più sorprendente d’Italia, Sonia Peronaci ha riscritto il modo in cui vengono creati i siti per il mondo della cucina, oggi ha un nuovo progetto la Sonia Factory con un ingrediente unico: la passione.
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Digitalic l’ha inserita nella lista delle 15 donne più influenti nel digitale in Italia, #Digiwomen 2017. Negli anni ha saputo instaurare con il pubblico un rapporto unico. Oggi la sua nuova “ricetta” è uno spazio multifunzionale accogliente e aperto a tutti. Ora Sonia Peronaci ha deciso di concentrarsi sulla propria storia e ha creato soniaperonaci.it. Oltre al sito è nata a Milano la Sonia Factory, un luogo dove i piatti e le storie escono dal web e diventano scuola ed eventi. Siamo stati in questo spazio milanese, dove la cucina diventa condivisione e spettacolo.
Sono cresciuta in una famiglia di cuochi: mio padre aveva un ristorante, mia nonna ai fornelli dava vita a piatti buonissimi.
Per me il cibo è sempre stato sinonimo di condivisione e amore verso chi ci circonda. Nel 2006 ho deciso di cambiare la mia vita e dedicarmi alla cucina a tempo pieno. Non volevo entrare nel mondo della ristorazione, avevo tre figli e sapevo bene quanti sacrifici comporta avere un ristorante.
Ho deciso di intraprendere la strada del web, condividendo il sapere con gli utenti, senza far pagare nulla. Volevo creare online qualcosa per tutti, anche per chi non sapeva cucinare. Guardandomi attorno, mi sono immedesimata, ho riflettuto su quello che io per prima avrei voluto trovare su Internet.
Avevo notato che i libri di ricette non erano “completi”, dal mio punto di vista: davano molti passaggi per scontati, non riportavano fotografie.
Io ho deciso di puntare sulle immagini, sia del piatto finito sia di tutti i passaggi di preparazione. Ho voluto avvicinare le persone che non avevano mai cucinato, puntando sulla semplicità, spiegavo tutto “a prova di imbranato”.
Ho iniziato con le ricette della cucina casalinga, poi sono passata a quelle della tradizione regionale… e così via. La semplicità di approccio e di fruizione è stata la chiave del successo.
Ho offerto una scuola di cucina gratuita che le persone hanno accolto in modo positivo. Mi chiedevano consigli, mi raccontavano come erano venuti i loro esperimenti culinari, io rispondevo sempre.
Sonia Peronaci realizza una Sacher nella sua Sonia Factory
Negli anni ho instaurato con il mio pubblico un ottimo rapporto, quando è nato Giallo Zafferano i commenti non erano neanche moderati prima che andassero online. Non ho mai avuto particolari problemi né ho mai subito attacchi personali.
Credo che il social in cui si fanno più polemiche “inutili” sia Facebook. Oggi uso e apprezzo soprattutto Instagram.
Sicuramente difficoltà burocratiche, in Italia fare impresa “è un’impresa”.
È difficile trovare chi investe in un’idea nuova, siamo un popolo di “fifoni” con la paura per il fallimento.
Credo che nel nostro Paese manchino poi seri talent scout, in tutti i settori. Spesso i più bravi rimangono in ombra e il talento non viene trovato né valorizzato.
Il set Tv e fotografico dello spazio Sonia Factory
Tutti i prodotti devono essere rinnovati ed evolvere al passo coi tempi. Dopo l’esperienza di Giallo Zafferano ho scritto quattro libri, sono stata in televisione, ho girato spot pubblicitari.
Il mio obiettivo è ancora quello di educare al cibo, in modo coerente, ma diversificando la mia presenza su nuovi canali. Soniaperonaci.it è un sito ed è anche un biglietto da visita, che dal web sfocia in un luogo fisico: Sonia Factory. Non voglio essere solo sulle pagine web, ma avere il contatto reale con le persone, facendo eventi, showcooking, ecc.
Sonia Factory è uno posto ricco di creatività, nel cuore di Milano (in via Bramante). Una location multifunzionale con spazio eventi, cooking lab, redazione e set.
Abbiamo una grande cucina attrezzata, nella quale è possibile fare corsi e showcooking. È qui che realizzo i miei piatti e ho un set attrezzato in cui posso filmare o fotografare ogni passaggio delle ricette.
Il luogo si presta anche ad accogliere eventi privati.
La passione e i sorrisi do Sonia Peronaci. Qui si assaggiano le frittelle di castagne
Se quando ho iniziato volevo essere la “Martha Stewart italiana”, oggi il mio esempio è Jamie Oliver, cuoco, conduttore televisivo e scrittore di libri di cucina britannico.
In futuro mi piacerebbe riuscire, come lui, a creare un format di ristoranti. Luoghi replicabili in cui le persone che entrano – in qualsiasi città esse siano – sappiano esattamente cosa mangeranno, che sapori troveranno.
Sonia Peronaci nella sua Sonia Factory di Milano
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