Raffaele Gaito
L’intervista a Raffaele Gaito per capire cos’è un growth hacker, quali opportunità apre alle imprese e come diventare Growth Hacker
Growth hacker è uno dei termini più ricercati su Google, una delle professioni più richieste su Linkedin per chi vuole davvero dare una spinta al proprio business. In realtà se provate a chiedere in giro cosa sia un growth hacker difficilmente troverete la risposta corretta.
Proviamo allora a fare un po’ di chiarezza andando direttamente alla fonte, con un growth hacker decisamente made in Italy, Raffaele Gaito.
Indice dei contenuti
Raffaele Gaito: Questa è una risposta che non mi stancherò mai di dare! Il growth hacking è un processo di sperimentazione rapida sul prodotto e sui canali di marketing per trovare il modo più efficiente di far crescere un business. Semplificando ancora di più, è una metodologia che non vede il marketing e il prodotto come due elementi separati, ma come due lati di una stessa medaglia che si influenzano a vicenda durante tutta la vita di un’azienda.
Su questo concetto viene costruito un processo olistico e iterativo a 4 fasi di sperimentazione continua: analisi, ideazione, prioritizzazione, esecuzione.
Raffaele Gaito: Fortunatamente oggi c’è tanto materiale in italiano per studiare l’argomento, fino a qualche anno fa era praticamente impossibile. Oggi ci sono libri sul tema (io ne ho scritto uno, ad esempio), ci sono corsi d’aula e corsi online e anche tantissimo materiale gratuito: blog post, ebook, video, casi studio e così via.
È importante sottolineare però, a mio avviso, che bisogna bilanciare la teoria e la pratica nello studio di questa metodologia. Chi guarda solo la teoria è un bravo studioso del growth hacking, chi salta lo studio e va alla pratica è solo un bravo smanettone, il professionista si pone esattamente al centro, riuscendo a bilanciare un 50% di teoria e 50% di pratica.
Il mio consiglio è: studiate tanto, ma cercate di applicare in tempo reale su un progetto vero (anche piccolo) tutto quello che studiate.
Raffaele Gaito: Beh le motivazioni sono tante e non sono io a dirlo, sono anni che opinion leader come Forbes, FastCompany e Harvard Business Review parlano del growth hacker come una delle figure più importanti del momento.
Tre motivazioni sono sicuramente:
– È una figura che ha a cuore una sola cosa: la crescita dell’azienda. E questo è un cambio di mentalità incredibile! Non è una persona con il focus sul marketing, sul prodotto o sulle vendite, ma sulla crescita. Il come è un dettaglio, lui farà qualsiasi cosa per far crescere l’azienda. Una figura del genere 10 anni fa non esisteva.
– È una figura data-driven, ma nel vero senso della parola. Nel tempo abbiamo abusato del termine
data-driven svuotandolo quasi di significato. In realtà non è per nulla banale lavorare seriamente con i dati, devi sapere quali leggere, come interpretarli e quali decisioni prendere da essi.
– È una figura multidisciplinare che nel mercato attuale, rapido, in continua evoluzione e costantemente scosso dal digitale e da nuove tecnologie diventa fondamentale. Non è uno specialista e non vuole esserlo, ma proprio per questo motivo è in grado di “fare da ponte” tra i vari reparti aziendali, tra diversi professionisti che, purtroppo ancora oggi, si parlano troppo poco.
Raffaele Gaito: È una figura adatta a qualsiasi tipo di azienda! Anche se è una metodologia nata nel mondo delle startup (per ovvi motivi) è ormai adottata da imprese di ogni dimensione e settore. Qualche nome? Facebook, IBM, Coca-Cola, Heineken, Colgate, Intuit, ING e tante altre.
Raffaele Gaito: Ci sono tantissime differenze, ma la più importante è questa: il marketer fa marketing, il growth hacker fa tutto ciò che è necessario per far crescere un’azienda. C’è un cambio di paradigma importante da capire, la crescita dell’azienda non passa solo dal marketing, ecco perché si è reso necessario un approccio di questo tipo, multidisciplinare, rapido e basato su esperimenti. Va rimesso in discussione ogni aspetto di un’azienda (marketing, PR, sales, customer care, ecc) e testare qualsiasi cosa.
Raffaele Gaito: Direi di andare direttamente sui pezzi grossi americani: Sean Ellis (il creatore di questa metodologia), Neil Patel e Andrew Chen.
In sintesi: studia, sperimenta, impara e fai crescere. Hai già pensato a come applicare il growth hacking al tuo business?
Di Emanuela Zaccone
Raffaele Gaito, growth hacker
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