Luisa Arienti Amministratore Delegato di Sap Italia racconta i vantaggi che la digital transformation offre alle imprese italiane
Luisa Arienti Amministratore Delegato di Sap Italia racconta i vantaggi che la digital transformation offre alle imprese italiane tra formazione e attenzione ai giovani
*Di Ilaria Galateria
In un mercato che evolve velocemente, il cambiamento spesso è un’occasione di crescita e un’opportunità per le aziende. “Io sono una paladina del cambiamento. – afferma Luisa Arienti Amministratore Delegato di Sap Italia – Indubbiamente comporta dei rischi, non tutti calcolabili, però sta all’intuito dei leader operare le scelte migliori”.
Luisa Arienti, l’intervista
– Anche Sap si è lanciata verso nuove sfide…
Luisa Arienti: Assolutamente. Sap nasce nel 1972 in Germania con l’obiettivo di semplificare e automatizzare i processi amministrativi di un’azienda. Nel 2010 abbiamo deciso di cogliere i segnali che provenivano dai Big Data, dai social media e dal mobile. Abbiamo dunque intrapreso un percorso di trasformazione epocale che ci ha consentito di entrare in nuovi mercati. Ad esempio, in quello della medicina personalizzata dove abbiamo messo a punto soluzioni per tenere sotto controllo i malati cronici o i diabetici, mettendo a disposizione un servizio che facilita loro la vita e che consente anche di abbattere i costi legati alla cura. Ad oggi possiamo affermare che circa il 70% del nostro fatturato proviene proprio da queste nuove aree.
– La digital transformation porterà vantaggi solo alle aziende?
Luisa Arienti: Siamo convinti che i vantaggi saranno anche per gli individui. La digital transformation porterà indubbiamente opportunità alle aziende, ma anche significative facilitazioni alla comunità e al personale delle stesse. La tecnologia è fondamentale per dare un contributo positivo alla vita dei cittadini in termini di sicurezza, mobilità. Un esempio è lo smart working, strumento che innegabilmente migliora e semplifica la qualità della vita dei lavoratori.
I progetti di Luisa Arienti per la Digital Transformation
– Insieme all’Università Bocconi, SAP ha analizzato più di mille imprese manifatturiere italiane per capire se sono pronte per la quarta rivoluzione industriale. Cosa è emerso?
Luisa Arienti: Più dell’80% dei nostri clienti italiani sono una piccola o media impresa. Dall’analisi è emersa una tendenza positiva verso la digitalizzazione. Circa il 73% delle aziende manifatturiere, infatti, è in una fase in cui ha già concluso o almeno ha lanciato un’iniziativa di digitalizzazione. Mentre il 13% ha intenzione di farlo entro quest’anno.
– Nel 2014 siete stati partner della piattaforma di e-learning Academy Cube. Le nuove tecnologie possono fornire opportunità in termini di innovazione e creazione di posti di lavoro giovanile?
Luisa Arienti: Assolutamente sì. Diversi studi affermano che entro i prossimi tre anni vi saranno oltre cinquecentomila posizioni aperte nell’Ict solo in Europa. I lavori tradizionali sono destinati a cambiare radicalmente grazie al digitale. Dobbiamo pensare a tutto tondo alle opportunità offerte ai giovani.
Luisa Arienti: la formazione e la carriera delle donne
– Sap organizza diversi corsi di formazione. Quanto è importante lo studio e il continuo aggiornamento nella professione?
Luisa Arienti: In Sap i neolaureati o i giovani assunti con una breve esperienza lavorativa vengono formati per sei mesi in California, a Palo Alto, per poi tornare in Italia ed essere inseriti nella realtà lavorativa. Guardo con attenzione i progressi di questi ragazzi e noto una preparazione che, unita al loro entusiasmo e alla passione, sta dando risultati eccellenti.
Ci occupiamo, inoltre, anche di formazione sui temi della tecnologia nella sfera privata, ad esempio corsi per i genitori su come proteggere i loro figli dai rischi del web o sul cyberbullismo.
Recentemente abbiamo avviato anche un progetto di alternanza scuola-lavoro con Assolombarda e altri sei partner.
L’anno scorso, attraverso i nostri programmi, abbiamo raggiunto oltre 2.500 giovani nel nostro Paese.
– Che consiglio si sente di dare alle donne che vogliono costruire una carriera in questo settore?
Luisa Arienti: Sono cresciuta nella convinzione che i meriti professionali siano indipendenti dal genere. Per questo tendo a tenere distinto il concetto di essere donna dalla professione.
Amo molto lavorare con le donne e infatti ho recentemente partecipato all’iniziativa promossa dal Comune di Milano “Stem in the city” che ha l’obiettivo di stimolare le giovani milanesi (bambine, ragazze, studentesse universitarie) a intraprendere percorsi di studio e di carriera in ambito tecnico-scientifico per diffondere una nuova cultura di innovazione.
Spesso le indicazioni che vengono date ai giovani e, in particolare, alle ragazze sono informazioni avulse dal contesto economico-sociale nazionale e internazionale in cui si troveranno a costruire la loro carriera. Ci sono ancora, purtroppo, tanti pregiudizi. Le famiglie creano delle aspettative nei giovani e li portano a fare scelte che spesso sono foriere di frustrazione, disoccupazione e, dunque, di scarsa convinzione nelle proprie capacità. Questo è scoraggiante per loro, per la comunità e per il nostro Paese che invece ha bisogno del contributo di tutti. In particolare, delle donne.