Tutti si chiedono come fosse davvero Steve Jobs, ora in un libro, la figlia Lisa Brenna-Jobs racconta per la prima volta la storia di un padre complicato e tenero.
Su Steve Jobs si è detto tutto e il contrario di tutto: arrogante, umile, geniale, approfittatore, gentile, prepotente. Finalmente arriva il racconto più intimo e completo.
Lisa Brennan-Jobs porta nel suo nome la sua storia: inizialmente non riconosciuta dal padre ha preso il cognome della madre (Brennan) poi è diventata l’ispirazione di Steve Jobs per creare il computer Lisa, un fallimento, che ha portato però alla creazione del Macintosh.
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Crescendo, Lisa Brennan-Jobs sentiva di essere “un’onta, una macchia, sull’ascesa spettacolare” di suo padre Steve Jobs.
I ricordi che condivide in un estratto dal suo nuovo libro di memorie, “Small Fry”, dipingono un complicato, ma anche tenero, ritratto del rapporto in evoluzione tra un padre trattenuto e una figlia desiderosa di attenzioni.
Lisa Brennan-Jobs ha condiviso un estratto della sua prossima pubblicazione con Vanity Fair. In particolare, Lisa Brennan-Jobs rivela che, per anni, suo padre ha negato di aver chiamato il computer precursore del Mac, Lisa, così per via del nome della figlia, cosa che Jobs ha infine ammesso, solo in risposta a una domanda di Bono degli U2.
“È la prima volta che ha detto di sì”, dissi a Bono. “Grazie per avermelo detto”. Come se personaggi famosi avessero bisogno di altre persone famose per comunicare i propri segreti.
Lisa Brennan Jobs
Lisa Brennan-Jobs è la figlia di Steve Jobs e Chrisann Brennan, nata quando i suoi genitori avevano solo 23 anni. Jobs ha negato la paternità per anni e la Brennan ha cresciuto sua figlia come una madre single, vivendo di assistenza sociale e lavori saltuari. Un procuratore distrettuale ha infine citato in giudizio Steve Jobs per ottenere il mantenimento della figlia nel 1980 e un test del DNA ne ha confermato la paternità. Da quel momento in poi, Jobs è diventato una presenza occasionale, talvolta fonte di orgoglio o, più spesso, di dispiaceri, nella vita di Lisa.
Nell’estratto, Lisa Brennan-Jobs descrive Jobs attraverso gli occhi di una bambina confusa che cerca l’amore di fronte a un padre austero. Scrive chiaramente di come sia stato una figura sconcertante e del ruolo volatile che ha interpretato nella sua vita. Condivide anche ricordi emotivamente complicati sulla loro relazione imperfetta e sui suoi ultimi giorni prima di morire di cancro nel 2011.
Attribuivo qualità mistiche ai denti della sua cerniera, ai suoi jeans sbrindellati, ai suoi palmi piatti, come se questi non fossero solo diversi dagli altri padri ma migliori, e ora che era entrato nella mia vita, anche se solo una volta al mese, sentivo di non aver aspettato invano. Sarei stata meglio dei bambini che avevano avuto i loro padri per tutto il tempo.
In vita e soprattutto dopo la sua morte, Steve Jobs si erge come una figura imponente nella storia, un visionario e un genio. Ma è anche conosciuto per il suo ego e il suo temperamento. Il diario di Lisa Brennan-Jobs aggiunge un altro volto alla figura di Jobs, dimostrando che Jobs è stato un titano in grado di cambiare il mondo, ma anche un padre esasperante, tragico e, alla fine, pentito.
Small Fry, il libro di Lisa Brennan-Jobs verrà pubblicato a settembre
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