Audrey Azoulay, direttore generale dell'Unesco
Ricorre oggi, 11 febbraio 2020, la Giornata Internazionale delle ragazze e delle donne nella Scienza. Proclamata dalle Nazioni Unite e patrocinata dall’Unesco, è nata per promuovere la piena ed equa partecipazione delle donne nelle scienze. Sono previsti tantissimi eventi in Italia e nel mondo. L’evento principale si terrà a Parigi nella sede dell’Unesco. E anche in Italia sono in programma iniziative ed incontri a Bolzano, Milano, Bologna, Firenze, Siena e Cagliari.
A Roma, nella sezione Infn dell’Università Sapienza le ricercatrici saranno protagoniste di seminari sulla fisica delle particelle. Molti gli eventi anche dell’Istituto Nazionale d’Astrofisica (Inaf). Nel Museo di scienze naturali dell’Alto Adige, a Bolzano, l’astrofisica Patrizia Caraveo racconterà le sue scoperte. A Bologna, tre ricercatrici parleranno della loro attività nel progetto Cherenkov Telescope Array Observatory per la realizzazione di due grandi osservatori. A Cagliari, è prevista una Masterclass di astronomia e fisica destinata a 50 ragazze, organizzata da Infn e università di Cagliari.
La ricorrenza, ideata nel 2015, ha come obiettivo quello di combattere gli stereotipi di genere ancora presenti nei corsi di studio e nelle successive carriere nelle discipline Stem (Science, Technology, Engineering, Mathematics). L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha istituito una giornata mondiale per omaggiare il grande valore di tutte le donne che hanno contribuito in maniera significativa allo sviluppo scientifico. Tale giornata rientra a pieno titolo nei diciassette obiettivi previsti dalle Nazioni Unite nel programma dello Sviluppo sostenibile per trasformare e migliorare il mondo. Nell’Agenda 2030 un obiettivo/traguardo fondamentale è proprio la Parità di genere. Le Nazioni Unite sono infatti ben consapevoli che per trasformare e migliorare il mondo è necessaria una solida formazione scientifica, e quest’ultima deve essere accessibile agli uomini e alle donne in egual misura; è quindi fondamentale superare le differenze di genere nell’accesso allo studio delle materie scientifiche.
“Se vogliamo essere in grado di affrontare le enormi sfide del ventunesimo secolo, da quelle tecnologiche ai cambiamenti climatici, dovremo fare affidamento sulla scienza e sulla mobilitazione di tutte le nostre risorse“, ha detto Audrey Azoulay, direttore generale dell’Unesco. Per questo motivo, ha aggiunto, “il mondo non deve essere privato del potenziale, dell’intelligenza o della creatività delle migliaia di donne vittime di disuguaglianze e pregiudizi profondi“.
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