Digitalic n. 84 maggio: Social, marketing e Communication

Non si impara che dai propri errori. Ogni strategia di successo è la somma degli sbagli che si sono commessi e di come li si è superati.
Tutti commettono errori, falliscono (almeno in parte), ogni vittoria ha le fondamenta negli sbagli del passato, la differenza sta solo nel come vengono riparati.
Soprattutto quando parliamo di marketing, di comunicazione, di social, ogni strategia è affetta da pecche, cantonate, imprecisioni ma è proprio su questi difetti che bisogna puntare, senza nasconderli.

La cosa peggiore che si possa fare nella comunicazione è sbagliare e dire di non averlo fatto, nasconderlo.


Bisogna imparare dall’antica arte giapponese del kintsugi: riparare i vasi rotti con resine dorate, la crepa diventa così un elemento decorativo da mettere in evidenza, non da occultare.

Bisognerebbe imparare a farlo anche nei progetti lavorativi, anche perché i nostri errori sono la parte più vera che abbiamo, mostrano la nostra natura di persone e di aziende, nel loro lato magari più debole, la differenza si fa comprendendo questi lati e magari facendone dei punti di forza.

La nostra copertina rappresenta un cuore (simbolo dei like sui social e del successo) rotto e riparato con linee dorate: è la rappresentazione di ogni strategia di successo fatta di errori e di aggiustamenti. La perfezione non esiste e tanto meno nel mondo della comunicazione, e poi non sarebbe nemmeno tanto interessante, le cose perfette sono alla fine tutte uguali. è lo sforzo verso la perfezione che rende tutti i percorsi interessanti, sono le cicatrici che si formano, questo sforzo continuo, che rendono unico il percorso e il suo risultato.
Siamo tutti, in fondo, dei cuori riparati, sta a noi decidere se nasconderlo oppure farne un punto di forza.


Digitalic n. 84 maggio: Social, marketing e Communication - Ultima modifica: 2019-05-19T09:49:12+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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