di Francesco Marino
Ma probabilmente l’etimologia delle parole non interessa a nessuno, è noiosa; contiene però molte verità. Prima che venisse usato il termine ecologia (nel 1866) si diceva “economia della natura” per indicare le stese cose, un’altra conferma di quanto i due mondi sono in stretta relazione.
Insomma natura ed economia dovrebbero andare a braccetto, per etimologia, storia significato… dovrebbero. Spesso non è così però, perché è diffusa la convinzione che un prodotto o un servizio green sia più costoso e in fondo non dia nulla di più del suo corrispettivo “non-green”. È qui sta l’errore: la contrapposizione, che in realtà non esiste, tra economia ed ecologia. Il green non è un funzione aggiuntiva, un optional costoso, una decorazione; dovrebbe essere l’elemento alla base di ogni soluzione, nascere con il prodotto stesso (o con il servizio, non cambia nulla).
Se si cambia prospettiva l’eco-sostenibilità diventa una enorme opportunità e non un balzello da pagare solo per non sfigurare di fronte ai clienti un po’ stravaganti che sognano un mondo verde.
È una grande opportunità per tutti studiare, proporre e realizzare soluzioni con un’anima più green perché questo impone rivedere a fondo le proprie idee e progetti, esaminarne ogni aspetto, misurarne l’impatto in termini ecologici ed economici, il risultato sarà un prodotto migliore, sotto tutti gli aspetti, in grado di volare sul mercato con le proprie ali. Per questo abbiamo scelto di realizzare un aliante che vola davvero sulla copertina di questo mese.
Sono tate le aziende che già sono decollate con il green e molte quelle stanno facendo grandi sforzi per riconvertire le aziende e le culture imprenditoriali.
Proprio le aziende che producono tecnologia sono considerati le più influenti al mondo in ambito ecologico perché propongono a persone e imprese i nuovi comportamenti e metodi di lavoro, tanto che Greenpeace una classifica delle aziende hi-tech che nel corso dell’anno hanno maggiormente influito sui comportamenti eco-sostenibili (la trovate pubblicata in questo numero). Nel mondo dei data center poi è in corso una trasformazione radicale non solo in termini di consumi e impatto ambientale, ma anche di progetto, di pensiero, di disegno che porta a strutture diversamente i centri dati, ad accorparli ad esternalizzarli, gli esperti del settore si confrontano su questo tema.
Per capire come un prodotto eco-compatible trasformi radicalmente la progettazione e i modelli di business abbiamo intervistato una delle aziende Italiane più importanti al mondo, ovvero Pirelli che, grazie alla tecnologia produrrà pneumatici fatti (anche) di riso.
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