Jack Ma, fondatore e Ceo del gigante dell’e-commerce Alibaba e uomo più ricco della Cina, sembra faccia parte del Partito Comunista cinese e fa scalpore
Il creatore del gigante del commercio elettronico Alibaba Group Jack Ma, che attualmente è la persona più ricca in Cina, è stato descritto dai media cinesi come membro del Partito Comunista.
Le voci sui legami di Ma con il governo cinese circolano da tempo, anche se egli ha spesso mantenuto le distanze da Pechino nei suoi commenti pubblici. Nonostante la sua azienda di e-commerce abbia già raccolto fondi vendendo azioni ad aziende collegate al CPC, egli aveva scherzato descrivendo il suo rapporto con le sfere del governo: “li amo, ma non li sposo”.
Jack Ma, CEO di Alibaba, è iscritto al Partito Comunista cinese
Lunedì, il People’s Daily ha scritto che il Partito comunista avrebbe reso onore a 100 persone, tra cui Ma e altri due magnati della tecnologia e internet, per il loro contributo all’economia cinese.
La pubblicazione fa riferimento specificamente a Ma come “membro del CPC” e afferma che Ma si è rivelato essenziale come “grande forza trainante per la domanda interna” in quanto capo del Gruppo Alibaba. “Sotto la sua guida, Alibaba è tra le prime 10 aziende globali in termini di valore di mercato, facendo della Cina un attore leader nel settore dell’e-commerce internazionale, della finanza su internet e del cloud computing, generando un gran numero di imprenditori e start-up” ha scritto il People’s Daily, citando una dichiarazione del governo che parla del premio.
L’articolo elenca anche Robin Li, CEO di Baidu, il principale motore di ricerca cinese, e Pony Ma, presidente del gigante di internet Tencent Holdings, come destinatari del riconoscimento. L’articolo si riferisce specificamente a Li e Ma come “non membro del partito”.
Perché fa scalpore la sua iscrizione al Partito Comunista
Gli esperti dicono che questa sia la dimostrazione di come il presidente Xi Jinping stia facendo proseliti nel Partito comunista in ogni aspetto della società cinese e della sua economia.
Bill Bishop, editore della newsletter cinese Sinocism, afferma che la rivelazione su Ma non sorprende molti che hanno seguito il fortunato lancio di Alibaba sul mercato globale.
“Nessuno dubitava che Alibaba dovesse essere vicino al Partito Comunista cinese per sopravvivere”, ha detto Bishop, anche se ha notato che altri magnati della tecnologia cinese sono stati in grado di costruire aziende di successo senza richiedere il sostegno del CPC.
Bishop ha aggiunto che, seppur Ma abbia deciso di dimettersi da chairman del gigante dell’e-commerce nel settembre 2019, la rivelazione degli stretti legami con il governo cinese probabilmente avranno un’influenza su Alibaba.
“È solo un altro promemoria del fatto che Alibaba deve essere vicino al CPC. Il presidente Xi Jinping sta riportando il partito in ogni aspetto degli affari e della vita”, ha proseguito Bishop, “fornirà solo munizioni ulteriori ai regolatori che sono già preoccupati delle ditte cinesi”.