Facebook crolla in Borsa dopo l’annuncio dei risultati trimestrali, hanno inciso sulle azioni FB non tanto i ricavi, ma i dati sulla crescita degli utenti
Facebook crolla in Borsa dopo l’annuncio dei risultati trimestrali. Il prezzo delle azioni Facebook è sceso di oltre il 20 percento nelle contrattazioni dopo che l’azienda ha presentato un tasso di crescita degli utenti più lento di quanto mai registrato e un allarmante avvertimento che la crescita dei ricavi sta rallentando rapidamente. Prima dell’annuncio dei pessimi ricavi del secondo trimestre, il prezzo delle azioni di Facebook era salito fino ad un valore record di $217,50 per poi scendere a circa $172 dopo le affermazioni sugli utili. Si tratta di un calo di circa $123 miliardi. In due ore, Facebook ha perso più valore rispetto al valore complessivo della maggior parte delle startup e anche delle aziende quotate.
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Facebook crollo in borsa: i 5 motivi
Dunque, perché il prezzo delle azioni di Facebook è crollato? Ci sono cinque principali ragioni.
Tasso di crescita degli utenti sempre più lento
Il numero di utenti mensili di Facebook è cresciuto di appena 1,54%, rispetto al 3,14% dello scorso trimestre. Gli utenti attivi giornalieri sono cresciuti ancora più lentamente registrando un tasso di 1,44%, rispetto al 3,42% dell’ultimo trimestre. A titolo di riferimento, il 4,18% è stato il precedente più lento tasso di crescita registrato dal quarto trimestre 2017. Questo record negativo potrebbe indicare una limitazione del numero totale di utenti di Facebook sul lungo periodo e le conseguenti entrate. Facebook ha cercato di distrarre il pubblico da tali fatti presentando una nuova metrica “utenza della famiglia di app” di 2,5 miliardi di persone che utilizza almeno una delle sue app, cosa volta a nascondere il passaggio degli utenti da Facebook a Instagram e WhatsApp.
Diminuiscono gli utenti Facebook in Europa
Facebook ha registrato il suo primo calo del numero di utenti mensili in Europa, da 377 milioni a 376 milioni. Il numero si è, inoltre, bloccato a 241 milioni negli Stati Uniti e anche in Canada si è ugualmente ridotto. Questi sono i mercati più redditizi di Facebook, con un guadagno di $25,91 per utente in Nord America e $8,76 in Europa. Se tali mercati si bloccano, anche una rapida crescita nel resto del mondo, dove guadagna solo $1,91 per utente, non salverà Facebook.
Decelerazione della crescita dei ricavi
Le entrate di Facebook sono cresciute del 42 percento, ma il CFO David Wehner ha avvertito che tale metrica potrebbe decelerare rapidamente nei prossimi trimestri. Wehner ha affermato che una combinazione di venti contrari per questioni valutarie, nuovi controlli sulla privacy e nuove esperienze d’uso, come Storie, potrebbero contribuire alla prevista decelerazione. Questa notizia ha causato il calo del prezzo delle azioni di Facebook dal -7% al -20%.
Facebook Privacy e benessere
La Q2 ha visto il debutto del GDPR europeo che ha costretto Facebook a modificare le sue politiche sulla privacy e indurre gli utenti ad accettare esplicitamente il modo in cui raccoglie i dati su di loro. Wehner ha accusato il GDPR per la perdita di utenti di Facebook in Europa. Tale legge, insieme allo scandalo Cambridge Analytica hanno portato l’azienda a migliorare i controlli sulla privacy. Questi potrebbero rendere più difficile per Facebook indirizzare le persone verso gli annunci o mostrare i loro contenuti a più persone.
Nel frattempo, Facebook ha continuato ad adottare la filosofia del “tempo ben speso”, rimuovendo le notizie acchiappa-click e video virali pessimi che portano al consumo passivo di contenuti internet che studi sostengono essere malsano. Facebook sta spingendo funzionalità come Watch Party in cui gli utenti interagiscono attivamente tra loro. Questi potrebbero non produrre altrettanto tempo passato sul sito e le conseguenti visualizzazioni di annunci, ma il CEO Mark Zuckerberg ha sostenuto che i cambiamenti sono “positivi e continueremo in questa direzione”.
Il passaggio a Storie di Facebook
Facebook stima che entro il 2019 la condivisione tramite slideshow di Storie supererà la condivisione tramite feed. Il problema è che gli inserzionisti potrebbero essere più lenti degli utenti ad adottare tale spostamento. “Monetizzerà alla stessa velocità del feed delle notizie? Onestamente non lo sappiamo”, ha detto il COO Sheryl Sandberg. Gli annunci pubblicitari possono essere a schermo intero e più coinvolgenti, ma non mostrano nemmeno i link ai negozi online, né sono ottimizzati da decenni di esperienza con i banner pubblicitari.
Fortunatamente, anche se Snapchat ha inventato il formato Storie, Facebook ha molte più persone che lo utilizzano ogni giorno, con 150 milioni di utenti su Facebook, 70 milioni su Messenger, 400 milioni su Instagram e 450 milioni su WhatsApp. Se Facebook riuscisse a capire come ottimizzare la pubblicità su Storie, potrebbe dominare il settore, ma potrebbero essere necessari anni per raggiungere tale successo con gli inserzionisti e colmare l’abbassarsi del prezzo per ad nel passaggio dal feed alla nuova area.