Effetti del Covid19: ha tolto la speranza agli italiani, i numeri

La ricerca “Covid-19 Consumer Pulse Survey” misura gli effetti del Covid19 sulla vita delle persone, sulle loro abitudini e speranze per il futuro. Solo il 10% degli italiani guarda con ottimismo al futuro, alla ripresa economica dopo l’emergenza sanitaria

Gli effetti del Covid19 sull’economia e la psicologia delle persone

Ecco quale impatto sta avendo l’emergenza sanitaria globale sulle persone: McKinsey & Company ha pubblicato i primi risultati della ricerca “Covid-19 Consumer Pulse Survey” in cui, monitorando il consumer sentiment di 40 Paesi tra fine marzo e metà aprile, è stato tracciato un profilo (seppure ancora parziale) degli effetti economici e sociali della pandemia.

Il Covid19 ha distrutto la speranza sul futuro

Tra gli indicatori presi in considerazione, il livello di fiducia nelle capacità di ripresa delle economie nazionali: in Europa meno del 20% della popolazione si dice ottimista, una percentuale che registra, nel periodo, un calo tra il 25% e il 40% in Paesi come UK, Francia, Spagna e Italia; unica eccezione, la Germania che si attesta sul 24%, con valori pressoché stabili. Più elevato (35%), ma comunque in discesa, il livello di ottimismo negli Stati Uniti, mentre Cina ed India si rivelano in controtendenza con valori in crescita del 10% sui livelli di metà marzo.
In Italia solo 1 persona su dieci è ottimista sul futuro, sulla ripresa economica dopo l’emergenza sanitaria.
In Cina invece è ottimista il 52%.
Anche la Francia ha perso la speranza, stessi valori italiani (solo il 10% è ottimista)
La Germania invece le persone che hanno fiducia sono più del doppio (25%)
Negli USA è il 35%.

Effetti del Covid19: riduzione delle entrare

Sostanzialmente tutti gli italiani si aspettano di guadagnare meno in futuro, solo 1% dice di aspettarsi entrate maggiori.
Tra il 25% e il 63% dei consumatori a livello globale prevede una diminuzione delle proprie entrate nell’immediato futuro.
La percentuale di coloro che al contrario si aspettano maggiori guadagni è minima in quasi tutti i Paesi monitorati (sotto il 5% in Francia, Germania, Spagna e Regno Unito; solo l’1% in Italia), ad eccezione, ancora una volta, di Cina ed India dove una fetta più ampia (ma comunque minoritaria) del campione – tra il 25% e il 18% – si aspetta di veder aumentare i proprio guadagni.

Gli effetti del Covid19 sulla spesa

Questi due fattori influenzano direttamente le previsioni di spesa dei consumatori.

Nei Paesi dove il livello di ottimismo è più alto, le percentuali di coloro che pensano di spendere di più sono superiori a quelle di coloro che prevedono di ridurre le spese, come ad esempio in Cina (il 33% pesa di spendere di più in futuro contro 28%), Arabia Saudita (42% contro 31%) e Indonesia (50% contro 21%).
Al contrario, in Europa la percentuale dei consumatori intenzionati a ridurre le spese è tendenzialmente superiore rispetto a quelli che ne prevedono un aumento: una forbice in alcuni casi più ridotta, come in Belgio (23% contro 22%) e Germania (24% contro 15%), in altri più evidente, come in Italia (37% contro 15%), Spagna (34% contro 13%) e UK (36% contro 9%). Lo stesso accade anche per Stati Uniti (40% contro 15% ) e Canada (49% contro 11%).

Effetti del Covid19: chi paga il prezzo più alto

In questo orizzonte, alcune categorie (ristorazione, abbigliamento, accessori, turismo, intrattenimento fuori casa) risultano più colpite, mentre generi alimentari e per la casa mantengono valori positivi; in crescita anche tutto il comparto dell’home entertainment. Si tratta di un trend destinato a durare per qualche tempo, visto che più del 75% dei consumatori a livello globale pensa che gli effetti del Covid-19 impatteranno la loro routine e le loro finanze per oltre due mesi e circa il 50% ipotizza che ci vorranno oltre 4 mesi per un ritorno alla normalità. Nella riorganizzazione della quotidianità, il digitale assume un ruolo sempre più da padrone, con cospicue percentuali di persone (in Italia oltre il 40% degli intervistati) che intendono dedicare ancora più tempo al consumo di news, video, film in versione digitale e ai social. Nuove abitudini stanno prendendo piede coinvolgendo nuove fasce di popolazione: dall’online streaming (con un incremento di utilizzo dichiarato da circa il 40% di utenti) al videoconferencing (la cui crescita in Paesi come Italia, Cina e Giappone è legata per il 50% a nuovi utenti) e alle videochat personali (con un incremento di utilizzo da parte di oltre il 40% di utenti in Spagna e Cina), dal remote learning, all’online fitness e alla telemedicina (il settore più in vista, dove oltre il 50% della crescita è legata a nuovi utenti in tutto il mondo).


Effetti del Covid19: ha tolto la speranza agli italiani, i numeri - Ultima modifica: 2020-06-08T07:45:15+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

Recent Posts

I migliori Podcaster Italiani: classifica 2025

I Podcast hanno conquistato l'Italia, qui la lista dei migliori Podcaster Italiani in base al…

17 ore ago

Mobilità urbana: SWITCH e Wayla chiudono round da oltre 1,8 milioni di euro

Le due startup italiane SWITCH e Wayla raccolgono fondi per rivoluzionare il trasporto urbano con…

19 ore ago

Responsabilità nell’AI: perché il futuro dell’innovazione dipende dalla leadership

Il report di NTT DATA esplora il divario tra innovazione AI e responsabilità, evidenziando l'importanza…

2 giorni ago

Majorana 1, il nuovo chip quantistico di Microsoft, che omaggia il matematico italiano

Microsoft ha presentato il Majorana 1, un chip quantistico topologico che punta a risolvere problemi…

4 giorni ago

Intelligenza Artificiale ed emozioni umane: un dialogo complesso

L’intelligenza artificiale può simulare, comprendere e suscitare emozioni, creando un dialogo emotivo che richiede consapevolezza.…

6 giorni ago

L’AI di Meta legge nel pensiero: converte l’attività cerebrale in testo

Meta AI ha sviluppato una tecnologia per decodificare l'attività cerebrale in testo tramite reti neurali…

1 settimana ago

Digitalic © MMedia Srl

Via Italia 50, 20900 Monza (MB) - C.F. e Partita IVA: 03339380135

Reg. Trib. Milano n. 409 del 21/7/2011 - ROC n. 21424 del 3/8/2011