Il Decreto Liquidità è arrivato: garanzie fino a 750 miliardi di euro. Questa volta non si scherza. Garanzie sui prestiti alle imprese alle prese con la situazione di emergenza economica scaturita dalla pandemia del coronavirus con una liquidità immediata di 400 miliardi di euro. Ma anche pagamenti della Pa più veloci, sospensione dei termini per chi è in debito con il Fisco, estensione del “golden power”. Sono alcune delle misure previste dal decreto liquidità, che ha ottenuto il via libera lunedì 6 aprile dopo un lungo Consiglio dei ministri.
“Dal decreto – scrive il premier Giuseppe Conte su Twitter – arrivano 400 miliardi di liquidità per le imprese, con il CuraItalia ne avevamo liberati 350. Parliamo di 750 miliardi, quasi la metà del nostro Pil. Lo Stato c’è e mette subito la sua potenza di fuoco nel motore dell’economia. Quando si rialza l’Italia corre”.
Accesso al credito e rinvio di adempimenti sono la prima tappa di un’operazione di sostegno alle imprese che avrà il secondo tempo nel cosiddetto “decreto di Aprile”, una manovra con nuove misure per imprese, lavoratori e famiglie. “Conterrà strumenti di protezione sociale, sostegno alle famiglie e ai lavoratori, soprattutto quelli più in difficoltà” ha annunciato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Il via libera potrebbe arrivare a metà mese.
Intanto con il pacchetto liquidità alle imprese, ha spiegato il premier Giuseppe Conte al termine della riunione, verrà data “liquidità immediata per 400 miliardi di euro alle nostre imprese, 200 per il mercato interno, altri 200 per potenziare il mercato dell’export. È una potenza di fuoco”. Il presidente del Consiglio ha chiarito che “lo Stato offrirà una garanzia perché i prestiti avvengano in modo celere, spedito. Potenzieremo il fondo centrale di garanzia per le Pmi e aggiungiamo il finanziamento dello Stato attraverso Sace, che resta nel perimetro di Cassa depositi e prestiti, per le piccole e medie e grandi aziende”.
1) garanzia pubblica al 100% per prestiti alla parte meno tutelata della nostra imprenditoria (piccoli e piccolissimi artigiani e commercianti, ditte individuali, liberi professionisti, partite iva), con burocrazia o azzerata (per prestiti fino a 25.000 euro) o ridotta al minimo (per prestiti fino a 800.000 euro). Garanzia al 90% per tutti gli altri (e all’80% per chi fattura tra 1,5 miliardi e 5 miliardi e 90% per chi fattura più di 5 mld)
2) rinvio dei versamenti fiscali e contributivi (ritenute, Iva e contributi previdenziali) per aprile e maggio. Chi ha ricavi inferiori a 50 mln di euro, ne ha diritto se ha perso almeno il 33% dei ricavi rispetto ad un anno fa; chi ha ricavi superiori a 50 mln di euro, se ha perso la metà. Indipendentemente dal settore.
3) rinvio di un anno (al 1 settembre 2021) dell’entrata in vigore del Codice della crisi di impresa, perché in questo momento le imprese non hanno bisogno di essere oppresse da nuova burocrazia e nuovi adempimenti, ma solo aiutate a risolversi.
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