Coronavirus

Coronavirus, fake news e bufale: a cosa non bisogna credere

Si diffondono le fake news sul coronavirus, insieme al contagio si allarga  la disinformazione che lo riguarda: le bufale. Il Covid-19 è ormai parte della quotidianità di tutti gli italiani e fra i vari consigli da seguire durante questo periodo (oltre agli importanti suggerimenti medici e governativi di stare in casa e lavarsi spesso le mani) bisogna aggiungere l’esortazione a non farsi prendere dal panico.

Un compito non facile in un’emergenza come quella del coronavirus durante la quale non stanno mancando fake news e bufale. In questo articolo si è cercato di fare chiarezza sulle più diffuse teorie complottiste e notizie false che non fanno altro che peggiorare un periodo già nefasto.

Fake news Coronavirus

Su Whatsapp circolano da qualche settimana numerosi messaggi audio e di testo dove si parla di comportamenti da seguire e di cosa fare in caso di incontro con le forze dell’ordine. In questo caso è sempre meglio affidarsi solo alle fonti ufficiali, come la pagina del Ministero della Salute oppure quella dell’Organizzazione mondiale della Sanità ed utilizzare gli appositi moduli. Fra le fake news maggiormente sentite quelle di bere molta acqua, mangiare aglio e assumere vitamina C; che i bambini non possono contrarlo e che il calore annienti il virus: tutte finora smentite come riporta un articolo della Cnn. Inoltre le notizie recenti che un farmaco chiamato Abidol e oli essenziali possano aiutare contro il contagio sono da intendersi false. Sull’ibuprofene invece la Bbc riporta che “non ci sono attualmente prove evidenti che l’ibuprofene possa peggiorare il coronavirus (Covid-19) … fino a quando non avremo ulteriori informazioni, prendere il paracetamolo per trattare i sintomi del coronavirus, a meno che il medico non abbia detto che il paracetamolo non è adatto al paziente”.

Origine Coronavirus bufale e verità

Anche sull’origine del virus ci sono molte voci. Da smentire quella secondo cui sia stato creato in un laboratorio da scienziati cinesi. A Wuhan esiste un istituto statale di virologia, ma è stato appurato che il coronavirus arrivi da un animale, forse un pipistrello o un pangolino, ma su questo non c’è certezza. Negli Usa le fake news che la malattia non possa colpire gli afroamericani sono state negate, così come gli inviti a fare incetta di cibo e oggetti in vista della quarantena: non ci si deve aspettare una diminuzione dei prodotti similmente a quanto sta avvenendo in Europa. Gli avvisi che sia possibile prendere il virus da prodotti fabbricati in Cina o dal cibo dei ristoranti cinesi sono da considerarsi falsi: gli scienziati attualmente credono che il coronavirus non sopravviva per lunghi periodi sulle superfici, anche se la sua durata è ancora allo studio. Un pacchetto dalla Cina è in transito da diversi giorni o settimane prima di essere consegnato, quindi è improbabile che trasporti il virus, secondo l’associazione John Hopkins Medicine. Il modo migliore per proteggersi è il lavaggio frequente delle mani, insieme ad evitare gli assembramenti.

Il debunk dei social network

Facebook e Twitter stanno provvedendo celermente a togliere le fake news dai propri siti, uno sforzo notevole che dimostra la gravità della situazione. Gli app store accettano solo applicazioni sul coronavirus realizzate da aziende riconosciute e fonti ufficiali. L’Oms ha deciso di creare un canale sul popolare social network TikTok per tenere aggiornati i giovani e i teenager, non esenti dal rischio contagio. L’ex capo di Microsoft Bill Gates ha parlato delle sue donazioni e degli studi sul vaccino in un evento sul sito Reddit. Gates ha detto che la sua fondazione sta lavorando a un vaccino per il coronavirus e che spera che possa arrivare prima dei diciotto mesi previsti. Inoltre ha suggerito di lavorare da casa quando possibile, di lavarsi spesso le mani e di proseguire con la distanza di almeno un metro fra le persone. Consigli semplici e preziosi da seguire dogmaticamente.


Coronavirus, fake news e bufale: a cosa non bisogna credere - Ultima modifica: 2020-03-20T17:49:02+00:00 da Andrea Indiano

Giornalista con la passione per il cinema e le innovazioni, attento alle tematiche ambientali, ha vissuto per anni a Los Angeles da dove ha collaborato con diverse testate italiane. Ha studiato a Venezia e in Giappone, autore dei libri "Hollywood Noir" e "Settology".

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