Gli aggiornamenti comprendono il lancio globale di Limiti, notifiche più severe per le persone che cercano di pubblicare commenti potenzialmente offensivi e il lancio globale di Hidden Words.
Nuovi strumenti per limitare gli abusi su Instagram sono stati annunciati dall’Head of Instagram Adam Mosseri. Una questione che si è resa necessaria dopo i recenti e sgradevoli episodi verificatisi durante le Olimpiadi di Tokyo, che hanno rimesso al centro l’intento di sostenere il benessere mentale della community contro le pressioni e gli abusi.
La mossa di Instagram prende spunto in particolare dalla vicenda che ha visto l’atleta americana Simone Biles insultata per aver rinunciato a gareggiare. La giovane aveva detto di soffrire di ‘twisties’, dei vuoti descritti come un’improvvisa dissoluzione del senso dello spazio e perdita di consapevolezza. Una sorta di stress mentale che l’ha costretta ad abbandonare il team Usa durante la finale di ginnastica.
Novità di Instagram contro gli abusi
La prima novità è rappresentata dal lancio in tutto il mondo di Limiti, una caratteristica facile da attivare che nasconde automaticamente i commenti e le richieste nei DM di persone che non seguono il proprio account o lo fanno da poco. Risulta particolarmente utile per i personaggi pubblici.
È poi prevista la comparsa di notifiche più severe per coloro che cercano di pubblicare commenti potenzialmente offensivi. Infine, si segnala il debutto globale di Hidden Words (opt-in, va abilitata), funzione che filtra automaticamente i commenti offensivi ricevuti via DM in una cartella nascosta, così da non vederli.
Queste nuove funzioni saranno disponibili per tutti a livello globale entro la fine di agosto. Il social network continuerà ad incoraggiare gli account con un grande seguito ad utilizzarla, inviando messaggi nella loro casella di posta DM e mettendo un promemoria all’inizio delle Storie.
La società spera che queste nuove funzionalità si possano proteggere ancora di più le persone dal vedere contenuti abusivi, siano essi razzisti, sessisti, omofobi o di qualsiasi altro tipo. Con la consapevolezza che c’è ancora molto da fare, come ad esempio migliorare i sistemi per trovare e rimuovere più rapidamente i contenuti abusivi e rendere responsabili coloro che li pubblicano.