il settore ICT in Italia sembra essersi avviato verso una lieve crescita (+0,6%) nel 2015, trainata dai segnali di ripresa dell’economia.
Dopo anni deludenti per quanto riguarda le vendite di alcuni prodotti dell’elettronica di consumo (vendite dei tablet -8% nel 2014), e una crescita delle vendite tra imprese di server (+8%) e dispositivi di memorizzazione (+2,6%), il settore ICT italiano sembra essersi avviato verso una lieve crescita (+0,6%) nel 2015, trainata dai segnali di ripresa dell’economia. Nel segmento specifico delle vendite tra imprese, sono soprattutto le grandi realtà imprenditoriali a mantenere elevati livelli d’investimento (circa il 60% della spesa totale per l’ICT sul mercato interno) mentre resta contenuta la spesa da parte di PMI e settore pubblico. Questo secondo i dati presentati da Atradius nel nuovo Market Monitor, dedicato all’andamento del settore dell’ICT in Italia e nel mondo.
All’interno di molti segmenti del settore i margini di profitto sono rimasti invariati negli ultimi dodici mesi. In linea generale, il settore ICT italiano registra al momento tempi medi di pagamento tra i 60 ed i 90 giorni, un sostanziale livellamento dei casi d’insolvenza, già in calo dalla seconda metà dello scorso anno, e un tasso di fallimenti relativamente inferiore rispetto a quanto registrato in altri comparti della nostra economia.
A livello mondiale, il settore continua a essere soggetto alla pressione sui prezzi e sui margini di profitto dovuta alla forte concorrenza in molti segmenti. Cina, India, Regno Unito e Stati Uniti si collocano tra le economie trainanti la crescita del settore. Nei prossimi anni quest’ultima riguarderà soprattutto le tecnologie indossabili (previsto un +158% nel Regno Unito), le stampanti 3D (+68% le unità acquistate negli Stati Uniti) e il cloud-computing.
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