Una ricerca condotta da Fortinet a livello mondiale mette a nudo la tendenza dei giovani a trasgredire le policy di sicurezza sul lavoro. In Italia sono più del 50% di Luca Bastia La generazione Y non rispetta le regole, almeno quelle sull’utilizzo dei dispositivi digitali nelle aziende. Lo afferma una recente indagine a livello mondiale […]
Una ricerca condotta da Fortinet a livello mondiale mette a nudo la tendenza dei giovani a trasgredire le policy di sicurezza sul lavoro. In Italia sono più del 50%
di Luca Bastia
La generazione Y non rispetta le regole, almeno quelle sull’utilizzo dei dispositivi digitali nelle aziende. Lo afferma una recente indagine a livello mondiale condotta da Fortinet, società ai vertici del mercato nelle soluzioni per la sicurezza IT, mostra la crescente tendenza dei dipendenti appartenenti alla Generazione Y a infrangere le politiche aziendali che regolano l’uso dei propri dispositivi, degli account personali di archiviazione cloud e delle nuove tecnologie come smartwatch, Google Glass e auto dotate di sistemi di connessione.
Nella ricerca, presentata da Joe Sarno, Vice President Regional Sales – Southern Emea di Fortinet – gli intervistati esprimono un’opinione positiva rispetto alle politiche relative all’implementazione in azienda del Byod, ma il 51% (52% in Italia) dichiara di essere disposto a infrangere qualsiasi policy in atto che vieti l’uso di dispositivi personali al lavoro o per motivi di lavoro. E questa intenzione è estesa anche ad altri ambiti di uso personale dell’IT. Infatti, il 36% degli interpellati che utilizza account di archiviazione cloud personali (per esempio, DropBox) per motivi di lavoro, ha dichiarato di essere disposto a infrangere qualsiasi regola che vieti questa prassi, percentuale che in Italia raggiunge addirittura il 50%. Per quanto riguarda le tecnologie emergenti, come Google Glass e smartwatch, quasi la metà degli intervistati worldwide, pari al 48%, violerebbe qualsiasi policy che ne ostacoli l’utilizzo al lavoro, percentuale leggermente superiore nel nostro Paese, che arriva al 58%.
Quasi il 90% del campione utilizza un account personale per almeno un servizio di archiviazione cloud, il 70% di questi li ha utilizzati per motivi di lavoro. Con tali account, il 12% di questo gruppo dice di memorizzare anche password di lavoro, il 16% informazioni finanziarie, il 22% documenti privati critici come contratti/piani commerciali, mentre un terzo (33%) archivia dati relativi ai clienti. In Italia le percentuali sono anche superiori: il 23% per quanto riguarda le password di lavoro, il 26% le informazioni finanziarie, il 34% documenti privati critici e addirittura il 46% archivia dati relativi ai clienti.
Infine, alla richiesta relativa a un’eventuale compromissione dei dispositivi in loro uso, oltre il 55% ha indicato un attacco a personali e/o aziendali. Meno frequenti gli attacchi su smartphone (19%) e tablet (19%), ma in quest’ultimo caso le conseguenze sono state significative.