C’è molta confusione sul cloud. Nonostante sia una tecnologia esplosiva, che già pervade la vita delle persone e delle aziende la nebbia regna sovrana. Addirittura che chi pensa che le prestazioni del cloud siano influenzate dalla meteorologia. I risultati di una ricerca mettono a nudo quanto ancora ci sia da fare per far conoscere (e […]
C’è molta confusione sul cloud. Nonostante sia una tecnologia esplosiva, che già pervade la vita delle persone e delle aziende la nebbia regna sovrana. Addirittura che chi pensa che le prestazioni del cloud siano influenzate dalla meteorologia.
I risultati di una ricerca mettono a nudo quanto ancora ci sia da fare per far conoscere (e soprattutto capire) il cloud.
E l’indagine non è stata svolta in lontani paesi esotici ma nella modernissima America, negli Usa che il cloud lo hanno adottato molto prima e più diffusamente.
Solo il 16% ha risposto correttamente alla domanda che cosa è il cloud, mentre il 54% dice di non averlo mai usato (anche se con Facebook, Youtube e altri servizi il 95% della popolazione americana usa servizi in cloud).
Il 51%, è questo il dato più incredibile, pensa che il cloud computing sia influenzato dalle condizioni meteo.
Ma ci sono anche aspetti positivi della ricerca condotta in Agosto su 1.000 americani adulti e commissionata da Citrix. Il cloud è visto in maniera positiva sostanzialmente da tutti e c’è la consapevolezza che possa aiutare le piccole e medie imprese, facendo risparmiare denaro.
Anche se il vantaggio principale per il 40% degli intervistati, è che con il cloud si può lavorare anche in pigiama.
Ma nonostante la confusione il quasi il 60% afferma che il cloud sarà l’ufficio del futuro, e che adottare questo sistema è l’unica strada per non rimanere indietro nel business.