Il sistema consente di associare il giusto sound al vino che si sta bevendo, con oltre 20 parametri di analisi
Wine Listening, ovvero, degustare vino abbinando la perfetta playlist musicale creata da un applicazione che utilizza intelligenza artificiale e analisi di big data. E’ questo il progetto di Gabriele Cedrone e Marco Iacobelli, nella vita rispettivamente sommelier e mobile Engineer e anche Dj e Producer.
Start-up dell’app Wine Listening, che verrà presentata in occasione dell’Internet Festival-Forme di Futuro di Pisa (10-13 ottobre).
Il sistema di funzionamento si basa sulle ricerche effettuate dal Crossmodal Research Laboratory di Oxford, dipartimento capitanato dallo psicologo sperimentale Charles Spence. Il team ha dimostrato come una frequenza audio o un brano musicale, se ascoltati durante la degustazione di un piatto o di un vino, possano alterarne i parametri di valutazione.
Il “flow audio” potrebbe accentuare la percezione di buono o, al contrario, influire in maniera negativa sulle caratteristiche olfattive e gustative.
Wine Listening diventa così un progetto di ricerca in grado di associare il giusto sound al vino che si sta bevendo oltre a diventare nella forma Live, Wine Listening, una pura esperienza.
Durante la fase di matching, il sistema analizza più di 20 parametri derivanti dall’analisi organolettica del vino e interroga una base dati contenente milioni di brani musicali, analizzati e catalogati a loro volta per Bpm, tonalità, frequenze, genere musicale. Come metodo di accesso ai servizi, l’app richiede l’associazione di un account Spotify.
Durante l’evento di Pisa il vino sarà raccontato dalla vigna al calice in un crescendo fatto di immagini e suoni. La voce del produttore si fonderà con il live set, i visual racconteranno la storia della cantina. Lo storytelling diventa quindi l’anima portante dello show. Il risultato è un sound costruito insieme al pubblico, che degustando il vino e interagendo tramite l’app, guiderà gli artisti nelle sonorità della performance.