Oggi lo diamo per scontato, è negli smartphone, nei computer, ma anche in molti altri dispositivi, eppure il Bluetooth ha faticato all’inizio ad affermarsi.
Oggi lo diamo per scontato, è negli smartphone, nei computer, ma anche in molti altri dispositivi, eppure il Bluethooth ha faticato all’inizio ad affermarsi.
La tecnologia per lo scambio di dati a breve distanza è nata nel 1994, gli smartphone non erano ancora apparsi, il primo (considerato tale) sarebbe arrivato solo due nani dopo, era il Nokia 9000.
Lo standard Bluethooth è stato inventato da Ericsson, società finlandese e portato al mercato da un gruppo di aziende riunite nell’associazione Bluetooth Special Interest Group (SIG), erano Ericsson, Intel, Nokia, IBM, Toshiba, a cui poi si è unita Microsoft nel 1999 ed Apple, molto tempo dopo: nel 2015.
Il nome della tecnologia deriva dal soprannome del re Aroldo I di Danimarca: Harald Blåtand, detto Harald Bluetooth. Il merito di Harald Blåtand, fu quello di unificare i popoli scandinavi, come il Bluetooth avrebbe dovuto fare con i dispositivi mobile con uno standard di comunicazione.
A 24 anni dalla sua introduzione possiamo dire che l’obiettivo è stato raggiunto.