Notate attività sospette sui sistemi durante la cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali del 2018 e ora la cosa è stata confermata: si è trattato di un attacco informatico. Gli organizzatori di PyeongChang hanno rivelato che alcuni servizi sono stati compromessi mentre gli atleti erano in parata.
Un attacco hacker ha colpito la cerimonia di inaugurazione delle Olimpiadi invernali 2018 di PyeongChang.
Alcuni funzionari hanno notato attività sospette sui sistemi durante la cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali del 2018 e ora la cosa è stata confermata: si è trattato di un attacco informatico. Gli organizzatori di PyeongChang hanno rivelato che alcuni servizi sono stati compromessi (tra cui internet e TV) mentre gli atleti erano in parata. Tutto è stato “risolto e recuperato” dal 9°, ha affermato il portavoce Sung Baik-you, che ha anche aggiunto di essere a conoscenza della fonte dell’attacco, ma che “non avrebbe rivelato la fonte” dopo aver parlato con il Comitato Olimpico Internazionale.
Attacco hacker alle Olimpiadi di PyeongChang
È facile puntare il dito contro la Russia: il paese è stato escluso dalle Olimpiadi Invernali per il suo programma di doping, e ricercatori di sicurezza hanno scoperto che hacker russi avrebbero potuto interferire con i giochi come una sorta di punizione. La Russia ha già cercato di arginare le accuse sostenendo che la stampa occidentale condurrà “pseudo-investigazioni” senza prove, ma le parole dei portavoce russi hanno un peso limitato visto che la Russia nega sempre di essere coinvolta negli attacchi, a prescindere dalle prove. Gli hacker russi sponsorizzati dallo stato sono noti per aver fatto trapelare file su vari atleti in occasione dei giochi estivi del 2016 a Rio.
Attacco hacker alle Olimpiadi di PyeongChang, le resposabilità
Mentre la Corea del Nord si trova a soli 50 miglia da PyeongChang e ha una nota reputazione per gli attacchi informatici sponsorizzati dallo stato (anche contro il Sud), non ha molti motivi per prendere di mira i giochi in questo momento: i suoi atleti gareggiano insieme a quelli del Sud, e ha usufruito dei giochi per offrire un summit tra il governatore Kim Jong-un e il presidente del Sud, Moon Jae-in. Qualsiasi attacco informatico da parte del Nord minerebbe questo tentativo pacificatore.
Chiunque sia il responsabile, il cyberattacco è segno dei tempi: anche una competizione incentrata sull’armonia globale non è immune dagli intrusi digitali, siano essi privati o sostenuti dal governo. Se non altro, il profilo alto dell’occasione rappresenta una straordinaria opportunità per gli hacker di pronunciarsi in maniera decisa.